A questa Italia serve un marcatore puro al centro della difesa e il paradosso, il fastidio, è che c’è ed è fortissimo e si chiama Buongiorno

Spalletti si liberi dell’ultima fissazione: neri tre di difesa dve giocare Buongiorno e non Di Lorenzo (Libero)
Su Libero il giornalista Claudio Savelli è ottimista sulla Nazionale di Spalletti ma – scrive – il ct deve liberarsi dell’ultima fissazione ossia ostinarsi a far giocare Di Lorenzo nei tre di difesa. Lì deve giocare Buongiorno.
Scrive Libero:
Ora Spalletti deve liberarsi dell’ultima fissazione che lo ingabbia: questa difesa, così schierata con Di Lorenzo nei tre dietro pur essendo un terzino puro, con Bastoni sprecato al centro perché costretto a fare il marcatore e non il costruttore – lo dimostra il lancio, casualmente dalla sua zolla, che avvia il gol di Tonali – e con Calafiori a sinistra dove non fa la differenza. A questa Italia serve un marcatore puro al centro della difesa e il paradosso, il fastidio, è che c’è ed è fortissimo e si chiama Buongiorno. Detto che questa squadra non ha tanti centimetri quindi uno come il centrale del Napoli andrebbe schierato a prescindere, sarebbe anche utile per non abbassarsi troppo. Un marcatore che lavora anche sugli anticipi consente alla squadra di avere il baricentro più alto più a lungo. La buona notizia è che questo è un enorme margine di miglioramento. Siamo al livello della Germania già così. Se lo cogliamo, possiamo andare oltre.
Buongiorno (dopo Lazio-Napoli): «Abbiamo subito gol all’ultimo, però eravamo in una situazione d’emergenza»
Dopo due mesi di stop è tornato in campo, Buongiorno che ha parlato in conferenza stampa dopo il pareggio del Napoli per 2-2- contro la Lazio.
«Sono stato contentissimo di rientrare con la squadra per cercare di dare una mano ed il mio contributo. Sulla partita sapevamo che sarebbe stata difficile, siamo amareggiati per il gol subito all’ultimo e c’è solo da lavorare per migliorarci ancora».
«Quando subisci gol è perchè hai sbagliato qualcosa, c’è mancanza di attenzione e sfortuna nei particolari e nei dettagli: stiamo lavorando e cercando di migliorare, di curare tutti quei dettagli che poi ci portano alla vittoria. Dobbiamo essere consapevoli del nostro lavoro, possiamo ancora migliorare».
Come stava lo spogliatoio?
«Sicuramente per come è andata la partita rimane amarezza, abbiamo subito gol all’ultimo: però eravamo in una situazione d’emergenza, abbiamo dovuto fare dei cambi e ci teniamo la prestazione che c’è stata. Abbiamo tenuto duro, c’è da recuperare le energie in vista della prossima partita».
C’è stato un calo fisico nelle ultime partite?
«Dipende un po’ anche dall’inerzia che assume la partita. Riesci a trovare un gol come oggi e devi cercare di difenderti e magari di ripartire, perché la squadra avversaria viene spinta dal pubblico. A livello fisico anche con l’Udinese è stata una delle gare in cui abbiamo corso di più, non si tratta di calo fisiologico per me ma di inerzia delle partite».
Quanto ti senti un leader?
«Ovviamente giocare a tre o a quattro è differente, però anche ad inizio anno avevamo giocato a tre e dovevamo solo riprendere i meccanismi. Io come ho sempre fatto, anche quando ero fuori, cerco sempre di dare il massimo contributo e mettermi al servizio della squadra. Provo a far sì che ci si aiuti a vicenda e rimanga sempre alto lo spirito nel sacrificarsi per gli altri, tutte cose che contano per vincere le partite».