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Thiago Motta è comunque meglio del patafisico Spalletti (Il Foglio)

A ogni partita Spalletti riesce a mettere in campo una squadra diversa e meno logica di quanto sia riuscito a Motta con la sua Giuve

Thiago Motta è comunque meglio del patafisico Spalletti (Il Foglio)
Budapest (Ungheria) 09/09/2024 - Nations League / Israele-Italia / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Thiago Motta è comunque meglio del patafisico Spalletti (Il Foglio)

Il Foglio, con Maurizio Crippa, si diverte a sponsorizzare Thiago Motta alla guida della Nazionale. Il succo del discorso è: sempre meglio di Luciano Spalletti, della sua Nazionale e delle sue esternazioni.

Ecco cosa scrive oggi Crippa nella rubrica “Contro Mastro Ciliegia”.

Non soltanto come risarcimento morale per l’immonda frase che gli ha o avrebbe rivolto (smentite?) quel mammasantissima di Giuntoli, “mi vergogno di averti scelto”, roba da psicoanalisi brutta, fossero padre e figlio. Ma perché comunque la guardiate, comunque la rigiriate, persino per qualunque squadra tifiate (ma la Nazionale è di tutti, anche di quelli che non gli piace Ventotene) il testé silurato Thiago Motta è meglio del patafisico ct Spalletti, che a ogni partita riesce a mettere in campo una squadra diversa e meno logica di quanto sia riuscito a Motta con la sua Giuve (buttare al macello Daniel Maldini, che senso ha?). In più Thiago Motta, che è il contrario dell’empatia ma almeno non è un istrione, diceva sempre “condivido le mie scelte”. Invece Spalletti è uno che per commentare quel secondo gol da scapoli ammogliati preso a Dortmund ha detto: “Sapevamo che battevano gli angoli così. Se non ce la facciamo a comprenderlo è meglio se prendiamo gol, così magari si capisce”. Ma come è meglio? E poi gli arzigogoli: “Le partite danno sempre notizie”. No, quelli sono i tg. E poi: “Fino a che non ci ho potuto parlare eravamo in balìa dei nostri avversari”. Ma parlarci prima? O tacere dopo? Troppo difficile? Avanti Thiago! 

Thiago Motta, surreali gli ultimi allenamenti: continuava a parlare come se tutto stesse andando bene (Repubblica di ieri)

La Repubblica – quotidiano di John Elkann – descrive così gli ultimi giorni di Thiago Motta alla Juventus. L’allenatore è stato licenziato ieri. La Juventus è stata eliminata dalla Champions (dal modesto Psg) agli spareggi prima degli ottavi di finale; in Coppa Italia dall’Empoli e in campionato è quinta e quindi al momento fuori dalla prossima Champions League.

La Juventus ha licenziato Thiago Motta e assunto Igor Tudor, provando a rimediare a un errore che non immaginava potesse raggiungere dimensioni così ragguardevoli. L’allenatore uscente, arrivato tra le fanfare, ha deluso su ogni fronte, inclusa la gestione dello stato di crisi, di cui è sembrato che non avesse contezza, come se non percepisse il pericolo della situazione nella quale la squadra era precipitata. Gli ultimi allenamenti con la rosa a metà sono stati descritti da alcuni giocatori come surreali, con lui impassibile e silenzioso a bordo campo senza una sola parola diversa da quelle che diceva quando invece le cose andavano bene, senza mostrare l’intenzione di correggere qualcosa nei metodi che lo hanno portato fuori da tre coppe, e infine dalla zona Champions, al ritmo irreversibile del tracollo: nella sua estrema fede nella coerenza, Thiago ha accettato di essere cambiato, pur di non cambiare.

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