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Thiago Motta, le sue conferenze somigliano al teatro dell’assurdo di Ionesco (Tuttosport)

Le risposte non sono consequenziali alle domande. Elogia cuochi e magazzinieri, vorrebbe sé come allenatore dei suoi figli. Ma i tifosi vogliono solo che azzecchi la formazione e che vinca

Thiago Motta, le sue conferenze somigliano al teatro dell’assurdo di Ionesco (Tuttosport)
Juventus' Italian coach Thiago Motta looks on at the start of the UEFA Champions League football match between RB Leipzig and Juventus FC at the Red Bull Arena in Leipzig on October 2, 2024. (Photo by Ronny HARTMANN / AFP)

Thiago Motta, le sue conferenze somigliano al teatro dell’assurdo di Ionesco (Tuttosport)

A Torino non sopportano più Thiago Motta (ieri contestato aspramente dai tifosi), ormai gli indizi sono molti più di tre. Oggi il direttore di Tuttosport Guido Vaciago ha scritto un fondo sulle conferenze stampa dell’allenatore bianconero che ieri, tra le altre cose, si è definito l’allenatore che vorrebbe per i suoi figli.

Scrive Vaciago:

Thiago Motta il quale, ieri, si è definito l’allenatore che vorrebbe per i suoi figli, facendo molto discutere i tifosi. Questi, per i loro fi gli, non si sa, ma per la Juventus ne avrebbero voluto uno che almeno passasse il turno contro le riserve dell’Empoli. Certo, le conferenze di Motta, a tratti, sembrano sceneggiate da Ionesco. Non sempre le risposte sono consequenziali alle domande. Tipo quando gli hanno chiesto come mai Thuram, ultimamente, sia quasi sempre partito dalla panchina. Motta si è indispettito, reclamando la sua «competenza» ed elogiando in modo sperticato il Thuram medesimo. Il che ha lasciato surrealmente inevasa la domanda, anzi ha aumentato la curiosità: perché non ci spiega, vista la sua competenza che nessuno ha mai messo in discussione, il perché Thuram, che lui stesso ha magnificato, parta in panchina? Mistero. Così come la domanda sui leader della Juventus, che lo ha portato a parlare di cuochi e magazzinieri.

Thiago Motta non conosce Cantona

Prosegue il direttore di Tuttosport:

Le conferenze stampa stanno assumendo un valore che in realtà non hanno (forse perché certe partite sono molto più noiose, ma è un altro discorso). Alla fine ciò che conta, per la Juventus e il suo popolo, è che Motta azzecchi la formazione e i cambi (non come è successo a Eindhoven, per esempio). Se vinci hai sempre ragione, anche se dici cose assurde. Anzi un re del calcio come Eric Cantona ci ha insegnato che quando vinci puoi spararle proprio grosse e la gente (dai giornalisti in giù) si sforzerà per dare un senso compiutamente magnifico alla più assurda delle tue affermazioni. Se perdi, puoi pure inventare e spiegare la fusione a freddo e rimani lo scemo che ha perso. È il calcio, baby. 

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