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“Thiago Motta pezzo di m.”, la contestazione degli juventini si fa pesante (anche contro Giuntoli)

Repubblica: hanno contestato con striscioni aggressivi e cori Giuntoli, Motta e i giocatori. Volevano anche un confronto con la squadra: richiesta respinta

“Thiago Motta pezzo di m.”, la contestazione degli juventini si fa pesante (anche contro Giuntoli)
Db Torino 26/02/2025 - Coppa Italia / Juventus-Empoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Thiago Motta

“Thiago Motta pezzo di m.”, la contestazione degli juventini si fa pesante (anche contro Giuntoli)

Domenica di contestazione davanti al J Hotel l’albergo della Juventus dov’era la squadra che stasera contro il Verona cercherà la quinta vittoria consecutiva in campionato. Un successo proietterebbe i bianconeri al quarto posto (ieri sono stati sorpassati dalla Lazio) e a meno sei dall’Inter, virtualmente quindi persino in lotta scudetto.

Il clima però è ben diverso, soprattutto dopo le uscite in Champions e Coppa Italia contro il Psv e l’Empoli.

Ieri sera contestazione. Thiago Motta definito a più riprese pezzo di merda e interista, non si sa cosa sia peggio per gli ultras bianconeri.

Scrive Repubblica con Emanuele Gamba:

I tifosi sottolineano gli obiettivi sfumati: erano centinaia ieri davanti al J hotel dove la squadra era in ritiro — di norma non accade alla vigilia delle notturne in casa — hanno contestato con striscioni aggressivi e cori Giuntoli, Motta e i giocatori. Volevano anche un confronto con la squadra: richiesta respinta. Oggi la protesta continuerà allo Stadium.

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E ancora:

Da giovedì a oggi allenatore e giocatori si sono parlati, confrontati e stasera vedremo l’effetto che ha fatto tutto questo. Sappiamo intanto l’effetto che ha fatto su Thiago, che dopo la notte della brutale autocritica (e ancor più delle brutali critiche ai calciatori) si è dedicato alla domenica della vibrante rivalutazione di sé: «Se avessi dei figli, vorrei che avessero un allenatore come me», si è spinto a dire. Per la cronaca, ha tre figlie femmine non interessate al pallone. «Non sono un incompetente», ha insistito. «Anzi, mi ritengo molto competente, è da vent’anni che sono nel calcio»: un modo per ribadire che lui di esperienza ne ha, anche se quella che ha accumulato da quando allena non è ancora paragonabile a tutto ciò che ha vissuto da calciatore. 

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