Motta è schietto e sincero, riprende i singoli sempre davanti al gruppo, però i suoi modi severi e duri sono sempre meno digeriti dalla squadra

La Gazzetta parla di scarsa empatica tra la squadra e Thiago Motta, allenatore della Juventus. I giocatori non gradiscono i modi duri e severi dell’allenatore.
I modi severi e duri di Motta sono sempre meno digeriti dalla squadra
Scrive la Gazzetta:
Dietro all’appello del dt Cristiano Giuntoli (“Andiamo avanti tutti insieme”) c’è la consapevolezza di un distacco sempre maggiore tra la squadra e l’allenatore italo-brasiliano. Gli spifferi di vento, mese dopo mese, si sono trasformati nel grande freddo tra Thiago e la squadra. I bianconeri non mettono in dubbio le idee e la professionalità dell’allenatore juventino – anzi, molti pensano avrà una carriera importante -, però da tempo la luna di miele è finita. Motta è schietto e sincero, riprende i singoli sempre davanti al gruppo, però i suoi modi severi e duri sono sempre meno digeriti dalla squadra. Ma alla base del distacco tra il tecnico e i bianconeri, emerso in modo evidente nell’assenza di reazione sia contro l’Atalanta che contro la Fiorentina, c’è un sempre minor feeling a livello emozionale. Il gruppo bianconero – e non da ieri – lamenta la scarsa empatia di Motta.
Disorientato e disorientante, nemmeno i calciatori capiscono le sue idee (Tuttosport)
Fa tenerezza il mondo Juventus. Ormai senza parole di fronte allo strazio che è costretto a subire. Eppure il mondo dell’informazione continua in buona sostanza a salvare Giuntoli l’architetto del disastro epocale. Non più Thiago Motta. Di lui scrive anche il direttore di Tuttosport Guido Vaciago:
La sconcertante formazione con gli ennesimi stravolgimenti di ruoli e gli incomprensibili cambi di ieri pomeriggio ci consegnano un Thiago Motta disorientato e disorientante. Impossibile giudicare le sue idee calcistiche, perché i primi a non capirle sono i giocatori, spaesati, confusi, inermi.
Come si può riconnettere l’allenatore alla squadra non è immaginabile, perché tutto ciò che si vede è un gruppo allo sbando che, dopo l’eliminazione con il Psv, in cui c’era un barlume di agonismo, si è arreso alle riserve dell’Empoli in Coppa Italia e si è liquefatto contro Atalanta e Fiorentina. Ovviamente non è solo colpa di Thiago Motta. Un tracollo sportivo di questa portata ha sempre motivi più complessi e se Motta ha responsabilità importanti per come la sua Juventus sta naufragando, è indubbio che i giocatori e la società hanno la loro quota nelle mancanze della stagione.