Deve lasciarlo correre dove vuole e fare ciò che vuole, quando vuole. Anche se non è amato in Inghilterra, “potrebbe farti vincere una Coppa del Mondo”

Jonathan Liew questa volta si concentra su Jude Bellingham. Un fenomeno, non ci sono molti altri termini per descrive questo giovane centrocampista. Sul Guardian scrive che “nel suo modo di giocare non ci sono orpelli. Nessun salto di qualità qui, niente esibizionismo: solo semplici abilità eseguite alla perfezione. Il tiro, la finta, la rotazione, le sottili inclinazioni e gli spostamenti di peso“.
Bellingham o l’Inghilterra: Tuchel scelga il primo
Contro l’Albania è suo l’assist per il gol di Lewis-Skelly. “Un semplice passaggio filtrante dalla trequarti (che taglia in due la difesa schierata, ndr). La velocità e la visione con cui fa quel passaggio, l’audacia di rischiare, il tempismo, il ritmo e il rotolamento della palla“.
“Ciò che rende Bellingham un vero grande è la capacità di mettere insieme questi pezzi, eseguirli alla perfezione, uno dopo l’altro, ancora e ancora“. Un robot in pratica.
C’è solo una domanda che attanaglia Liew. “Fino a che punto Thomas Tuchel è disposto ad assecondarlo?” Il rischio è che venga imbrigliato in uno schema di gioco che non lascia spazio alla “libertà d’espressione“.
Ovvero, Tuchel dovrebbe “lasciare che Bellingham corra dove vuole e faccia ciò che vuole, quando vuole. Il modo peggiore di usare Bellingham è sacrificare il sistema sull’altare del suo talento. Il secondo modo peggiore è sacrificare il suo talento sull’altare di uno schema, dare per scontato ciò che fa, presumere che possa essere semplicemente ricreato all’interno del gioco di squadra“.
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L’arroganza vincente del centrocampista del Real
Sono i grandi giocatori, quelli che hanno bisogno di un certo grado di autonomia, per vincere. “Ma il fulcro qui è emotivo più che tattico“.
“Ciò che sembra distinguere Bellingham dai suoi pari è quella sfacciataggine, quella vena spavalda, quella Big Jude Energy. Da questo punto di vista, il Madrid è il club perfetto per lui: il luogo in cui l’ambizione sfrenata incontra l’arroganza sfrenata“.
In Inghilterra non il calciatore più amato del paese. Viene sempre “accolto con una certa modestia che rasenta il disprezzo. Si sente dire che ha pochi amici intimi nella squadra. Si sentono sussurri maliziosi, trascritti da giornalisti creduloni, che è egocentrico, egoista, un peso per il gruppo“.
Il ragazzo ha bisogno che Tuchel gli copra le spalle “quando l’inevitabile reazione dei media e del pubblico calerà. Ci saranno fiammate, stupidi cartellini gialli, una temperatura emotiva che deve essere attentamente controllata. Ma questo è il prezzo da pagare per fare affari con il genio. Bellingham avrà sempre bisogno di qualcosa contro cui ribellarsi. Il compito di Tuchel è assicurarsi che non sia il mondo intero“.
Infine, Liew è come se si rivolgesse direttamente a Tuchel:
“Jude si opporrà. Jude scandalizzerà la sensibilità profumata della media Inghilterra. Ma Jude sfonderà anche una difesa, ti farà vincere una partita, farà assist in una finale di Champions League o in una finale di Europeo, avvicinerà un po’ di più te e il tuo pubblico. Abbandonati un po’ alla follia. Perché Jude potrebbe farti vincere una Coppa del Mondo“.