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Tudor è il primo passo per il ritorno della Juventus. Il secondo dovrà essere l’addio di Giuntoli

La Juve mette alla porta ideologia, presunto giochismo e sbruffonagine. Raccontano di Elkann molto infastidito dal calciomercato del ds. Il futuro si chiama Del Piero-Chiellini-Conte

Tudor è il primo passo per il ritorno della Juventus. Il secondo dovrà essere l’addio di Giuntoli
Mg Torino 03/01/2021 - campionato di calcio serie A / Juventus-Udinese / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Igor Tudor

Tudor è il primo passo per il ritorno della Juventus. Il secondo dovrà essere l’addio di Giuntoli

Forse è tornata la Juventus. È ancora presto per esultare e tornare ai fasti dei nove scudetti di fila ma qualcosa si è intravisto nelle ultime ore. Fuori Thiago Motta, l’allenatore che piace alla gente che piace. Demansionato di fatto Cristiano Giuntoli, il “mago” del mercato che non ha mai messo a fuoco l’importanza della casa madre. Fuori l’ideologia, il presunto giochismo e la sbruffonagine. Tre ingredienti mai sopportati dalle parti della Continassa.

Si riparte da Igor Tudor che di juventinismo ha una laurea con lode al Politecnico di Villa Frescot. Il nuovo mister ha conosciuto la Juve negli anni fantastici di Marcello Lippi. Ha lottato come lotta Madama, ha segnato goal importanti – iconico quello agli ottavi di finale contro il Deportivo – è stato al fianco di bandiere bianconere come Antonio Conte, ed è stato anche vice di Pirlo nell’esperienza allenatoriale di quest’ultimo che portò comunque due coppe.

Tudor rivalorizzerà Vlahovic

Esultare oggi sarebbe sbagliato. Perché – come abbiamo detto su queste colonne – non è sufficiente sostituire la guida tecnica. Tudor darà una scossa a un ambiente depresso dal thiagomottismo, rivalorizzerà un talento come Dusan Vlahovic – mai visto così sotto tono negli anni bianconeri – e i tanti profili delusi dalle scelte di Motta. Proverà a rimettere insieme i cocci di una squadra che non è il Real Madrid ma può esprimere un buon livello calcistico. Ma soprattutto Tudor cercherà di trasmettere il dna della casa madre. Nove giornate non sono tante ma possono essere sufficienti a ricalibrare una stagione.

Inoltre, la scelta di Tudor pacifica la tifoseria e tiene aperta la finestra estiva per l’ingaggio di un allenatore top ed è questa un’altra mossa azzeccata.

Dopodiché serviranno altri segnali. La fuoriuscita di Giuntoli è nelle cose. È lui il grande sconfitto di questa fase che volge alla conclusione. L’ultimo gesto disperato per salvare la cadrega è stato il tentativo di ingaggiare Roberto Mancini. Raccontano di un John Elkann infastidito da una campagna acquisti extralarge e flop. Il nipote dell’avvocato non ha la passione del cugino Andrea ma – confidano – abbia in testa il nuovo assetto dei quadri societari. Con innesti in continuità con il ritorno di Tudor. Le carte sono coperte ma sono sul tavolo dell’Ingegnere. I segnali vanno in questa direzione. Si parla di Alex Del Piero come presidente, Giorgio Chiellini come direttore generale e Antonio Conte come allenatore. Intanto, bisogna godersi lo sbarco di Tudor a Torino. Forse è tornata la Juve.

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