Accusato di corruzione in riferimento di alcune partite amichevoli giocate dalla Spagna contro Corea del Sud, Cile, Venezuela, Perù e Colombia

La Procura ha chiesto 15 anni e sei mesi di carcere per l’ex presidente della Federazione calcistica spagnola (Rfef), Ángel María Villar. L’accusa rivolta all’ex calciatore spagnolo è di presunta corruzione nell’ambito di contratti stipulati tra il 2007 e il 2017 che avrebbero causato all’ente una perdita di 4,5 milioni di euro.
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Come riferiscono i colleghi di Marca, l’ufficio anticorruzione “ha depositato un atto di accusa nei confronti di otto persone coinvolte nel caso, tra cui il figlio dell’ex presidente federale Gorka, per il quale chiede una condanna a sette anni di carcere”.
Carcere preventivo per Villar
Gli stessi colleghi iberici fanno sapere inoltre che “Villar, che ha trascorso diversi giorni in custodia cautelare, è accusato dei reati di amministrazione sleale, corruzione aziendale e appropriazione indebita in concorrenza mediata, oltre al reato continuato di falsificazione di documenti commerciali, e si chiede una multa di quasi un milione di euro”.
Tra gli accusati c’è anche l’ex vicepresidente della Rfef Juan Padrón, per il quale è stata chiesta una pena di sei anni e mezzo di carcere.
Secondo l’accusa, “almeno fra il 2007 e il 2017 Angel Maria Villar e Juan Antonio Padron, approfittando dei loro incarichi come presidente e vicepresidente economico della Rfef, hanno beneficiato persone fisiche e giuridiche del loro ambiente in connivenza con altri accusati. Lo hanno fatto sia con contratti a loro favore in condizioni pregiudizievoli per la Rfef, sia mediante il pagamento di compensi che non corrispondevano ad alcuna prestazione di servizi o non nelle condizioni in cui venivano retribuiti”.
La pubblica accusa si riferisce, in particolare, all’organizzazione “almeno dal 2009” di alcune partite amichevoli giocate dalla Roja contro Corea del Sud, Cile, Venezuela, Perù e Colombia, con contratti firmati personalmente da Angel Maria Villar, in connivenza con il figlio Borka o mediante la società Sport Adviser Sl, provocando un danno alla federazione di oltre 4 milioni di euro.