È stata una partita di calcio vero. Non il calcio contemporaneo. L’Atletico bisogna batterlo. Non regala nulla. Altro che fuffa estetica

Vince Ancelotti all’ultimo rigore ma Simeone è un allenatore vero
Che partita. Football vero a Madrid. Altro che football contemporaneo. È finita ai rigori con Rüdiger che segna il rigore decisivo come contro il Manchester City. Ma succede di tutto pure ai rigori. Con Alvarez che scivola dal dischetto (modello John Terry) e il Var gli annulla il gol per doppio tacco.
Partita che l’Atletico indirizza con un gol dopo 27 secondi. E poi l’Atletico chiude ogni spazio. Così si gioca a pallone. Nella ripresa Vinicius sbaglia il rigore e l’intelligenza di Ancelotti sta nel toglierlo a sette minuti dalla fine per non fargli tirare il penalty.
Di Ancelotti abbiamo detto tutto, non sappiamo cos’altro aggiungere. È il tecnico che meglio di ogni altro rappresenta e incarna l’idea del Real Madrid. Inspiegabilmente a Madrid non tutti l’hanno capito. Lo capiranno se e quando finirà la storia d’amore.
Ma stasera dobbiamo celebrare Simeone un allenatore straordinario. Altro che Slot che subisce gol allegramente quando la squadra è in vantaggio di un gol. L’Atletico bisogna batterlo. Non regala nulla. Lotta centimetro su centimetro. Altro che fuffa estetica. Ha perso all’ultimo rigore, come gli è già successo nella finale di Champions contro il Real di Zidane. Merita l’onore delle armi. E un lunghissimo applauso.