Gli atti dalla procura di Roma sull’inchiesta per falso in bilancio. La Figc ha 30 giorni per chiedere il processo sportivo bis. Il Napoli è tranquillo

Affare Osimhen, le carte alla Procura Figc. L’ombra di una penalizzazione in caso di elementi nuovi – Repubblica
Repubblica – giornale di proprietà di John Elkann – pubblica un trafiletto sulla vicenda Osimhen. Alla Procura Figc (che ha già assolto il Napoli) sono arrivati gli atti dalla procura di Roma sull’inchiesta per falso in bilancio (per cui, ricordiamo, il gip dovrà stabilire se rinviare a giudizio De Laurentiis, Chiavelli, il Napoli) . La Procura Figc ha 30 giorni per chiedere la revocazione del processo sportivo:
Scrive Repubblica:
L’affare Osimhen torna all’esame della giustizia sportiva. E riprende forma lo spettro di una penalizzazione per il Napoli. La procura della Federcalcio ha ricevuto gli atti dalla procura di Roma sull’inchiesta per falso in bilancio che coinvolge il club azzurro e il presidente Aurelio De Laurentiis. Al centro delle accuse anche il trasferimento del centravanti nigeriano dal Lille al Napoli nell’estate del 2020 in cambio di 71 milioni, e le plusvalenze generate dall’affare, che portò al club francese il terzo portiere Karnezis e almeno formalmente tre ragazzi del vivaio (Manzi, Palmieri e Liguori) in cambio di 20 milioni finiti nel bilancio della società campana. Nell’inchiesta, anche l’operazione Manolas-Diawara con la Roma. Il procuratore federale Giuseppe Chiné ha 30 giorni dalla ricezione delle carte per chiedere la revocazione del processo sportivo: la questione era già stata oggetto di un procedimento chiuso con il proscioglimento. Ma, esattamente come successo alla Juventus (inizialmente le plusvalenze furono giudicate insieme) di fronte a fatti nuovi il pm del calcio può chiedere un altro processo. La domanda è: esistono fatti nuovi? Nell’inchiesta sono stati ascoltati dalla Guardia di Finanza alcuni dei ragazzi coinvolti: da capire se le loro parole riveleranno elementi determinanti. Le sanzioni vanno dall’ammenda alla penalizzazione in classifica.
Il Napoli dal canto suo si sente tranquillissimo perché certo che non siano emersi elementi nuovi. È tutto da vedere poi che si vada a processo.
Momblano: «Arriveranno le sanzioni per la questione Osimhen. La procura federale ha chiuso le indagini» – VIDEO
Il giornalista di sponda juventina Luca Momblano è intervenuto a TopCalcio24 su Telelombardia parlando dell’inchiesta sulle plusvalenza che ha coinvolto il Napoli per quanto riguarda l’affare Osimhen.
Momblano: «Si parla anche di penalizzazione»
Le parole di Momblano:
«Venerdì sera, che abbiamo fatto la prima serata, io mi sono trovato anche a condurla, e sabato nel dopo partita della Juve eccetera, visto che parliamo di Napoli, abbiamo detto che ci risulta che arriveranno le sanzioni per la questione Osimhen. La procura federale ha chiuso le indagini, dai rumors che ci sono, arriveranno delle sanzioni per i tesserati, ovviamente tesserati che sono coinvolti nella questione e probabilmente si parla, anzi sicuramente si parla, poi si parla, vediamo i fatti, anche di una penalizzazione in termini di punti. Giuntoli non aveva nessun potere di firma e ripeto, per quel che ho letto, perché le dinamiche del Napoli quando c’era Giuntoli le ignoro, ma per quello che abbiamo letto sia negli atti della procura e sia procura ordinaria e procura federale, Giuntoli non è mai venuto fuori. Evidentemente c’è l’amministratore delegato».
De Laurentiis – Osimhen, il Foglio contro i pm: “inchiesta mediatica, con pochi appigli sul piano penale”
Il quotidiano il Foglio scende in campo al fianco di De Laurentiis, o meglio percorre la propria linea critica nei confronti della magistratura.
A proposito della richiesta di rinvio a giudizio (deciderà il gup) dei pm di Roma per falso in bilancio (affari Manolas e Osimhen), il Foglio scrive:
Lo stesso sarebbe avvenuto nel caso dell’acquisto di Osimhen, pagato dal Napoli 76 milioni. Nell’operazione furono inseriti quattro calciatori (di cui tre giovani) del Napoli con valutazioni che secondo gli inquirenti sarebbero state gonfiate, in modo da ridurre l’impatto contabile dell’operazione per il Napoli, permettendo al club partenopeo di iscrivere nel bilancio le relative plusvalenze (quasi 20 milioni). Come con la precedente – e tuttora in corso – inchiesta nei confronti della Juventus, e con l’altra indagine aperta nei confronti della Roma, le domande sull’ultima iniziativa giudiziaria restano le stesse.
Sulla base di quali elementi i magistrati definiscono “gonfiato” il valore dato da un club a un giocatore? Per quale ragione, nel caso dell’operazione Osimhen, la procura di Roma non ha indagato e chiesto il rinvio a giudizio anche del presidente del Lille, cioè della controparte che concretamente ha compiuto gli acquisti ritenuti frutto di un accordo per generare plusvalenze illecite? E, soprattutto, come fanno i pm a contestare presunte plusvalenze illecite senza avere prova dell’accordo doloso tra i club? L’impressione è che si sia di fronte all’ennesima inchiesta coinvolgente sul piano mediatico, ma con pochi appigli sul piano penale.