Dalla docu-serie su Netflix: «La vacanza ad Ibiza e le feste mi hanno fatto bene. Sono ancora giovane, voglio che la mia priorità sia la felicità».

Nella nuova docu-serie di Netflix che racconta la vita dentro e fuori dal campo di Carlos Alcaraz, il tennista spagnolo parla del confronto che gli è stato posto con Rafa Nadal.
Alcaraz: «Non voglio essere chiamato “l’erede di Nadal”, mi porta maggiore pressione e confusione»
Per Alcaraz, Nadal è sempre stato un idolo. Ma ha dichiarato:
«Non voglio essere chiamato l’erede di Rafa, voglio essere chiamato Carlos Alcaraz Garfia. Quando sei giovane e ti confrontano costantemente con un professionista che è stato sul circuito per molti anni, ci sono momenti in cui ti stanchi di sentirtelo dire. Questo porta ad un eccesso di pressione e alla fine, penso che possa alterare la tua vita quotidiana e persino confonderti».
In una scena del documentario, si vede il tennista in lacrime dopo aver rotto la racchetta in seguito alla sconfitta contro Monfils al Cincinnati Open:
«Il fatto è che non ero mentalmente abbastanza forte da superare tutto lo stress. Non sapevo se avevo bisogno di fermarmi, o se stavo perdendo la passione per il tennis».
Ha anche parlato di quando ha deciso di prendersi alcuni giorni di vacanza ad Ibiza:
«Non sto dicendo che le feste mi hanno aiutato a vincere, ma prendermi del tempo libero è stato un bene per me».
Nelle scene finali, Alcaraz si chiede se ha la mentalità giusta per diventare il più grande giocatore della storia:
«Beh, in questo momento, non lo so. Sono ancora giovane, ho ancora tanta strada davanti a me, ma da quello che ho vissuto finora, preferisco sicuramente mettere la felicità al primo posto. Essere felici è un risultato e la felicità non è sempre facile da trovare».