In conferenza stampa: «L’obiettivo è essere a Roma e soprattutto al Roland Garros. Sono meno preoccupato rispetto alla stagione scorsa»

Reduce dalle finali a Montecarlo e Barcellona, Carlos Alcaraz ha ufficialmente annunciato quest’oggi il suo forfait al Masters 1000 di Madrid. Lo spagnolo – uscito malconcio dalla parentesi sulla terra catalana – ha rivelato di avere alcuni problemi fisici che non gli consentiranno di partecipare alla kermesse di casa. Allo stesso tempo, però, ha rassicurato i suoi fan affermando che gli acciacchi non dovrebbero impedirgli di giocare gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros.
Alcaraz, il forfait a Madrid e le sensazioni in vista di Roma e Parigi
«Ho avuto un problema all’adduttore destro, ma si è presentato anche un’altra problematica al bicipite femorale sinistro», ha spiegato Alcaraz in conferenza stampa. «Ho aspettato tutto l’anno per poter giocare a Madrid, ma devo ascoltare il mio corpo. Questo è un posto che mi offre tante emozioni, ma le cose non sono andate come volevo. Abbiamo deciso di non correre rischi per il futuro. È una decisione difficile, ma è quella giusta. Ora cercherò di riposare e recuperare per poter tornare in campo il prima possibile», ha aggiunto.
Rammarico sì, ma non disfattismo. Come dicevamo, Carlitos non ritiene sarà necessario stravolgere ulteriormente la sua programmazione: «Penso che tornerò ad allenarmi gradualmente tra uno/due settimane, ma non voglio dare nulla per scontato. Cercheremo di giocare a Roma e soprattutto essere al Roland Garros. Questo è l’obiettivo».
Lo scorso anno l’iberico affrontò una situazione simile, ma nonostante ciò riuscì ad aggiudicarsi il titolo a Parigi. Oggi pertanto non può che essere ottimista. «Sono meno preoccupato rispetto alla stagione scorsa. Quel periodo è stato molto difficile perché, con il problema all’avambraccio, non sapevo quando sarei riuscito a colpire bene la palla. Ora, con questo infortunio, è diverso. So che tornerò più forte e spero che sarà come 12 mesi fa», ha concluso.
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Alcaraz: «Non voglio essere chiamato “l’erede di Nadal”, mi porta maggiore pressione e confusione»
Nella nuova docu-serie di Netflix che racconta la vita dentro e fuori dal campo di Carlos Alcaraz, il tennista spagnolo parla del confronto che gli è stato posto con Rafa Nadal.
Per Alcaraz, Nadal è sempre stato un idolo. Ma ha dichiarato:
«Non voglio essere chiamato l’erede di Rafa, voglio essere chiamato Carlos Alcaraz Garfia. Quando sei giovane e ti confrontano costantemente con un professionista che è stato sul circuito per molti anni, ci sono momenti in cui ti stanchi di sentirtelo dire. Questo porta ad un eccesso di pressione e alla fine, penso che possa alterare la tua vita quotidiana e persino confonderti».
In una scena del documentario, si vede il tennista in lacrime dopo aver rotto la racchetta in seguito alla sconfitta contro Monfils al Cincinnati Open:
«Il fatto è che non ero mentalmente abbastanza forte da superare tutto lo stress. Non sapevo se avevo bisogno di fermarmi, o se stavo perdendo la passione per il tennis».
Ha anche parlato di quando ha deciso di prendersi alcuni giorni di vacanza ad Ibiza:
«Non sto dicendo che le feste mi hanno aiutato a vincere, ma prendermi del tempo libero è stato un bene per me».
Nelle scene finali, Alcaraz si chiede se ha la mentalità giusta per diventare il più grande giocatore della storia:
«Beh, in questo momento, non lo so. Sono ancora giovane, ho ancora tanta strada davanti a me, ma da quello che ho vissuto finora, preferisco sicuramente mettere la felicità al primo posto. Essere felici è un risultato e la felicità non è sempre facile da trovare».