Marca ha dedicato un lungo approfondimento al tecnico dei Gunners: “Il basco ha dovuto cambiare molti aspetti del “wengerismo”, che ha avuto effetti positivi e negativi sull’Arsenal. Molte strutture imperfette, molti errori ripetuti, molte cose da rivedere…”

Questa sera al Bernabeu (ore 21) Mikel Arteta affronterà la sfida più grande da quando ha assunto la guida dell’Arsenal cinque anni fa (gennaio 2020). La missione dei Gunners è quella di eliminare il Real Madrid (battuto 3-0 all’andata) e staccare il pass per la semifinale di Champions League. Marca ha dedicato un approfondimento al tecnico spagnolo, facendo un parallelismo/confronto con la gestione ultraventennale di Arsène Wenger.
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Marca su Arteta
“La leggenda dei Gunners Arsène Wenger ha trascorso 22 anni nel club. È ancora difficile fare un paragone, perché i tempi sono diversi, ma tifosi ed addetti ai lavori hanno una convinzione. «Arteta comprende profondamente i valori del club e finché avrà il supporto dei proprietari, non c’è motivo per cui non possa essere il prossimo Wenger in termini di longevità e, forse, successo», afferma Harry Symeou, un ospite fisso dell’Emirates in qualità di giornalista della BBC. Ancora più autorevole è la voce di Nacho Monreal, compagno di squadra di Arteta all’Arsenal, il quale ha espresso la sua opinione ai microfoni di Marca: «Non è facile diventare un Wenger, ma credo che possa riuscirci. Conosce bene il club e si sta dimostrando un ottimo allenatore. Ha ritrovato l’entusiasmo e tutto ciò che gli serve è vincere un titolo importante»”, si legge sul noto portale.
Marca continua: “Il processo di Mikel è stato lento. Dopo aver studiato Guardiola per tre anni e mezzo, Emery fu esonerato dall’Arsenal e i proprietari dei Gunners si rivolsero a un idolo locale, Mikel, che era già stato capitano in campo. Il basco ha dovuto cambiare molti aspetti del “wengerismo”, che ha avuto effetti positivi e negativi sull’Arsenal nei suoi ultimi anni. Molte strutture imperfette, molti errori ripetuti, molte cose da cambiare… In termini di successo, Wenger ha vinto tre Premier League e sette FA Cup, tra gli altri importanti titoli nazionali, e nessuno a livello internazionale. In queste cinque stagioni e mezzo, Mikel ha vinto una FA Cup (2020) e due Community Shield (20 e 23). Sono tempi diversi. Ora ci sono molti investimenti da parte dei Kroenke, i proprietari dei Gunners, dopo anni di dominio del City e del Liverpool”.
Marca, poi, passa a snocciolare qualche numero: “Wenger ha disputato 1.235 partite ufficiali in tutte le competizioni, con una percentuale di vittorie del 57,98% (716-266-253). Ebbene, Arteta lo batte di poco con un 58,7%, distribuito su 281 partite: 165-53-63”.
Infine, i colleghi spagnoli sottolineano: “In breve, Mikel ha dovuto cambiare la mentalità del club, che si era abituato a non lottare né per la Premier League (10 titoli per lo United durante la gestione Wenger) né per l’Europa (l’ultima volta che ha raggiunto le semifinali è stata nel 2008-09). È stato un duro lavoro che ha comportato l’eliminazione di molte cose e il mantenimento di altre. Arteta ha addirittura piantato un albero davanti al suo ufficio per simboleggiare il fatto che il team ha bisogno di essere annaffiato ogni giorno con duro lavoro per creare sinergie. È difficile paragonarli… ma il confronto è anche inevitabile”.