Nervosismo in campo: battute da sotto, richieste di intervento Var, fino al finale da cortile. Non adeguato a un campo da tennis. Bellucci ha perso

I Masters 1000, si sa, sono tornei sentitissimi. Per i più forti che ambiscono alla vittoria. ovviamente. E anche per i giovani giocatori alla ricerca della definitiva consacrazione, o per coloro che stanno faticosamente provando a ricostruirsi una buona classifica dopo un periodo complicato. Nella prima categoria rientra Mattia Bellucci, classe 2001 da Busto Arsizio il cui talento è direttamente proporzionale ai suoi limiti fisici. Nella seconda invece c’è Damir Dzumhur, attuale numero 62 al mondo ma ex top-30, la cui carriera è spesso stata frenata da un carattere eccessivo e da numerosi guai fisici.
I due si sono affrontati alla Caja Magica di Madrid per il primo turno. C’erano tutti gli ingredienti per assistere a un confronto spettacolare, ma anche sul filo della tensione. E così è stato.
Scintille tra Bellucci e Dzumhur
Mattia parte meglio e si aggiudica il primo set, poi il nativo di Sarajevo mette le cose a posto rifilandogli lo stesso parziale. Alla fine, il più esperto bosniaco fa suo il match chiudendo la pratica con un netto 6-2.
Ciò che però più ha fatto scalpore tra appassionati ed addetti ai lavori non è il risultato, bensì diverse scaramucce registratesi durante la partita. La più eclatante al momento dei saluti, con l’azzurro che prima protrae la mano per poi ritirarla, per poi tenderla nuovamente in direzione dell’avversario, il quale tuttavia – palesemente stizzito dalla ‘finita’ – decide di andare per la sua strada salutando soltanto l’arbitro.
Damir Dzumhur & Mattia Bellucci with an awkward net exchange after their match in Madrid
Bellucci puts his hand out to shake Dzumhur’s hand and pulls it away.
Damir clearly doesn’t find it amusing 🥶
Never seen this before. pic.twitter.com/wgKvZ5tJPR
— The Tennis Letter (@TheTennisLetter) April 24, 2025
Un finale controverso, figlio di svariati episodi polemici avvenuti nel corso della gara. Come in avvio di secondo set, quando Dzumhur protesta palesemente per una palla che a suo dire era stata valutata in maniera erronea dalla tecnologia (invece la valutazione era corretta). Lo stesso bosniaco, successivamente, provoca Bellucci battendo da sotto (giocata borderline nel rigido galateo del tennis): l’azzurro protesta ma non per il colpo (al limite) ma poiché aveva fatto cenno con la mano che non fosse pronto a riprendere il gioco. E in effetti, poco più tardi, la tecnologia gli dà ragione e viene annullato il punto al bosniaco. Le proteste di quest’ultimo – come preventivabile – sono vibranti. Ma non è finita qui.
Già. Perché in seguito Bellucci decide di ricambiare con la stessa moneta portandosi a casa un punto importantissimo. Anche Dzumhur richiedere l’intervento della tecnologia, ma le sue rimostranze non vengono accolte (era palesemente pronto a riprendere il gioco). Al che, il fumantino nativo di Sarajevo va su tutte le furie, ma la rabbia non gli impedirà di aggiudicarsi il secondo set e l’incontro, per una rimonta valsagli il secondo turno contro Sebastian Baez.
Comportamenti discutibili da parte di entrambi i tennisti. Quel che resta è una scia di polemiche evitabili, che però rappresentano il sale dello sport.