«Lo scudetto? Dieci giorni fa avrei detto Inter, ora il Napoli ha qualche chance in più. Ma l’Inter segna di più in più modi. Di Inzaghi e Conte…»

Benitez: «volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci sono riuscito» (Corsera)
Rafa Benitez intervistato dal Corriere della Sera, a firma Monica Scozzafava. Ha allenato sia l’Inter – incarnò il primo, tormentato, post-Mourinho e poi Moratti lo allontano dopo aver vinto il Mondiale per club – sia il Napoli (per due anni).
Benitez, senza giri di parole: chi lo vince lo scudetto?
«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio. Anzi, ero tra quelli che riteneva possibile il triplete. Il calcio però è affascinante proprio perché variabile, e quindi a cinque giornate dalla fine, guardando il calendario e alle energie che la squadra di Inzaghi deve mantenere per la Champions, credo che qualche possibilità in più, sulla carta, possa averla il Napoli».
Si è esposto, c’entra un po’ il cuore? A Napoli è stato due anni.
Benitez: «No, scindo i due piani. Vero che stare due anni in un posto rispetto ai sei mesi che ho allenato l’Inter mi porta ad avere affetto per la piazza partenopea. Ho vinto due titoli e soprattutto credo di essere stato il precursore di un cambio di mentalità. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo, visti anche i risultati venuti dopo che sono andato via, ci sono riuscito. (…) fossi l’Inter farei all-in sulla Champions, ha tutte le carte in regola per poterla vincere. Se riuscisse a mantenere alta la concentrazione sempre potrebbe tentare la doppietta. Non è facile, molto dipenderà anche dal risultato con la Roma che affronterà appena prima del Barcellona. Quando con il Liverpool giocammo la finale con il Milan, lasciammo qualcosa in campionato».
Benitez descrive Inzaghi e Conte
Chi gioca meglio, il Napoli o l’Inter?
«Due squadre diverse, Napoli ha una difesa d’acciaio, l’Inter ha una proposta offensiva molto varia, non è un caso che abbia fatto tantissimi gol in più della squadra di Conte. Anche questo è un aspetto importante nel testa a testa finale, e i nerazzurri stanno messi meglio».
Inzaghi e Conte, chi le somiglia di più?
«Ciascuno di noi ha la sua impronta, non saprei. Inzaghi ha fatto il suo percorso, molto importante, con calma. Piano piano e senza fare rumore. Mai una polemica, persona misurata, solida. La sua squadra in campo trasmette questo. Conte è diverso: ha vinto più titoli, è un uomo che si alimenta della tensione. Trae energie positive dal suo modo di essere. Sta sul pezzo con una carica emotiva enorme».