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Conceiçao peggio di Fonseca, ha una media punti di 1,58 rispetto a 1,75 del suo predecessore al Milan (ilGiornale)

Stesso numero di partite di Fonseca ottenendo una media punti inferiore e un ruolino di marcia che parla da solo: 11 vittorie, 5 pareggi, 8 sconfitte

Conceiçao peggio di Fonseca, ha una media punti di 1,58 rispetto a 1,75 del suo predecessore al Milan (ilGiornale)
Db Riad (Arabia Saudita) 03/01/2025 - Supercoppa Italiana / Juventus-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sergio Conceicao

Uno sconsolato Franco Ordine su il Giornale certifica il fallimento totale della stagione del Milan. Nemmeno Conceiçao è riuscito a fare meglio di Fonseca. Anzi, in realtà ha fatto pure peggio come certifica la media punti con lo stesso numero di partite del predecessore.

Con lo stesso numero di partite di Fonseca, Conceiçao ha una media punti inferiore

Scrive Ordine a proposito della direzione tecnica di Conceiçao:

Adesso è ufficiale: il 4 a 0 di Udine è stato un fuoco di paglia. L’illusione che il ricorso al nuovo sistema di gioco (“provato da un mese” la rivelazione di Moncada) potesse, da solo, trasformare il Milan fino a dargli una spinta propulsiva per finire meglio la stagione deludentissima, è stata spazzata via dalla prova con l’Atalanta, dal risultato (decima sconfitta) e dalla povertà di gioco offensivo tradito nell’occasione, oltre che dalla nota fragilità difensiva.

Anche la contabilità degli scontri con le prime otto della classifica è in profondo rosso: 8 ko collezionati in 14 sfide. Il nono posto in classifica propone poi un secondo paragone di segno negativo: Sergio Conceiçao ha raggiunto lo stesso numero di partite del suo predecessore Paulo Fonseca ottenendo una media punti inferiore (1,58 contro 1,75) e un ruolino di marcia che parla da solo (11 vittorie, 5 pareggi, 8 sconfitte).

Fonseca: «Non si può immaginare la pressione che si prova allenando il Milan»

L’Équipe ha intervistato Paulo Fonseca, tecnico del Lione. Circa un mese e mezzo fa, il tecnico portoghese è stato squalificato per 9 mesi dalla commissione disciplinare della Ligue1 per aver quasi aggredito un arbitro. La commissione ha aggiunto alla squalifica misure senza precedenti escludendo il tecnico dello spogliatoio.

Ma come si spiega questo gesto [la quasi aggressione ad un arbitro francese, ndr]?
«Non lo so. Non ho mai commesso la minima aggressione, nemmeno nella mia vita personale o durante la mia infanzia. Sono sempre stata una persona molto calma. Quindi non voglio trovare scuse o dare l’impressione di giustificarmi. Perché ho avuto una reazione così forte? Ammetto che non mi è piaciuto il modo in cui l’arbitro ha diretto la partita. Tra il Milan, dove sono stato esonerato a metà stagione per la prima volta nella mia carriera, e il Lione, non ho avuto molta tregua. E non puoi immaginare la pressione che si prova allenando a Milano! Forse avrei dovuto prendermi una pausa dopo il Milan, ma non voglio trovare scuse».

Qual è il rapporto tra Fonseca e il presidente Textor? Lo coinvolge nelle scelte?
«Mi piace spiegargliele! Penso che sia davvero positivo quando le persone capiscono perché facciamo le cose. Perché questo giocatore? Perché giochiamo così in questo giorno? Crea una relazione aperta tra le persone. Matthieu (Louis-Jean, il direttore tecnico) sa sempre esattamente cosa voglio per la partita. Anche John Textor. Gli mando i miei progetti, li ritengo importanti. La cosa difficile è quando hai dei dirigenti che non sanno o non vogliono sapere. E chi arriva dopo la partita dicendo: “Ma perché questo? Perché quello?” Quando tutti capiscono, è più facile».

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