Simone ha un contratto fino al 30 giugno 2026, da 6,5 milioni netti. L’Inter gli propone un anno e un milione in più. «Dove alleno io, aumentano i ricavi e si vincono i trofei»

Conte al Napoli con i premi può arrivare a 9 milioni, Inzaghi col rinnovo e i bonus può sfondare i 10 (Repubblica)
Repubblica, con Franco Vanni, si occupa del probabile e prossimo rinnovo di Simone Inzaghi.
Una formalità. Così Beppe Marotta ha definito il rinnovo di contratto di Simone Inzaghi, blindandolo in panchina e promettendogli un futuro in nerazzurro. Avanti insieme, quindi, indipendentemente dai risultati di questo finale di stagione in cui l’Inter può vincere tutto o niente. La firma sul prolungamento arriverà a fine stagione. Ma se poi nel frattempo i trofei non arrivano? È la domanda che ha posto Sandro Piccinini nella sua Sciabolata, il videocommento del lunedì sul sito di Repubblica.
Prosegue Repubblica:
La discussione sui dettagli del rinnovo di Inzaghi entrerà nel vivo fra la fine della stagione regolare — Coppa Italia, campionato e Champions — e il Mondiale per club.
Conte e Inzaghi, duello anche in busta paga
Inzaghi oggi ha un contratto fino al 30 giugno 2026, da 6,5 milioni netti a stagione. L’Inter gli propone un anno e un milione in più, che faranno dilui l’allenatore più pagato della Serie A — con i bonus, sfonderebbe i 10 milioni, Conte al Napoli con i premi può arrivare a 9 — e potenzialmente il tecnico più longevo nella storia dell’Inter dopo Helenio Herrera.
Era il 30 settembre 2022 quando Inzaghi disse: «Dove alleno io, aumentano i ricavi e si vincono i trofei». Che non fosse una sparata, si capiva. I fatti gli hanno poi dato ragione. Ma oltre allo scudetto vinto, alle due edizioni della Coppa Italia e alle tre della Supercoppa, c’è di più. Ha saputo rafforzare il senso di appartenenza nei giocatori. Barella, Bastoni, Lautaro, Thuram, Dimarco e Çalhanoglu sanno che altrove potrebbero guadagnare tanto di più. Eppure, non si muovono.