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Conte e la smania che lo spinge, pur lautamente pagato, a piangersi addosso (Beccantini)

Sul Corsport: i tecnici godono di una venerazione quasi biblica: non avrai altro Io all’infuori di me. Certo passare da Kvara a Okafor dev’essere stato un incubo

Conte e la smania che lo spinge, pur lautamente pagato, a piangersi addosso (Beccantini)
Dc Napoli 08/12/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte e la smania che lo spinge, pur lautamente pagato, a piangersi addosso (Beccantini)

Ecco cosa scrive Roberto Beccantini per il Corriere dello Sport, nella sua rubrica PlayBeck:

Antonio Conte ve lo raccomando. Mollò la Juventus all’alba del ritiro estivo del 2014. Abbandonò l’Inter cinese nel 2021, all’indomani dello scudetto. Sempre e comunque in largo anticipo sulle scadenze pattuite. A Napoli già frigge, frastornato da un braccio di ferro con la sua ex che potrebbe modificargli la vita, oltre che il domicilio. Non si discute il suo magistero, la sua presa vampiresca, da Conte Dracula, sui campi di Castel Volturno; né si pretende che abbia letto Rudyard Kipling e tratti allo stesso modo il successo e la sconfitta, «questi due impostori». C’è però un limite, e riguarda la smania che lo spinge, pur lautamente pagato, a piangersi addosso. Per carità, precipitare da Khvicha Kvaratskhelia a Noah Okafor deve essere stato un incubo, per le ambizioni del suo Ego, ma siamo ciò che ricordiamo e – se non ricordo male, appunto – i tecnici godono di una venerazione quasi biblica: non avrai altro Io all’infuori di me. 

Conte ha capito bene Napoli e il Napoli, non vuole fare la fine di Benitez e Ancelotti (Giuseppe Manzo – il Napolista)

“Io di essere massacrato l’anno prossimo non ne ho proprio voglia”. È la mossa del cavallo per evitare lo stesso epilogo di Benitez, Ancelotti e Spalletti: capri espiatori di stagioni vincenti e non. Antonio Conte in poche e precise parole fa sfoggio di una saggezza tutta salentina e soprattutto impopolare: ha capito bene Napoli e il Napoli. Ha anticipato i tempi a 5 partite dalla fine di un testa a testa scudetto perché ha annusato il rischio: “non posso mettere il mio fondo schiena pronto per essere abusato”.

Se c’è Conte si vince: no, non è così. Soprattutto se vendi Kvara a gennaio e resti con un Neres a mezzo servizio che ne gioca e ne salta due. La missione chiesta da De Laurentiis è ormai compiuta: “l’aiuto che mi ha chiesto, l’ho ridato tutto con gli interessi”.

Ora c’è un però. Conte ha capito che i napoletani non sono figli di un dio minore: vogliono vincere come tutte le tifoserie anche se riescono a sollevare dibattiti degni del miglior Tafazzi. “Ha l’ambizione di vincere e se non vince diventa anche cattivo. Io devo calcolare tutto e non sono stupido”. La Champions quest’anno non basta, l’ambiente con un Napoli che fa testa a testa con l’Inter per lo scudetto si atteggia come se fossimo in zona retrocessione perché a Monza o contro il Lecce vince solo 1-0. Il coach british-pugliese sta bene lui e la sua famiglia a Napoli ma vuole gestire la pressione di obiettivi ambiziosi con un progetto serio e con acquisti di livello per il prossimo anno che vedrà anche la partecipazione in Champions: “con il presidente ho un ottimo rapporto, è una persona per bene. Io ho tanto rispetto nei confronti di tutti ma anche gli altri devono averlo nei confronti miei, cosa che non spesso succede”.

Non succede perché Conte ha monitorato anche la narrativa mediatica di queste settimane: “trasmissioni su trasmissioni andando anche su dei temi che non c’entravano niente. Questo mi rammarica molto, mi dispiace ma devo proteggermi”. Nella stessa giornata dove Adl promette il nuovo centro sportivo e l’allenatore avanza un’ipotesi sui continui infortuni: “i terreni di Castel Volturno sono vecchi”.

Eppure il british coach-pugliese è sul pezzo e, innanzitutto, protegge la squadra: “Ora in maniera serena ci sarà da finire il campionato cercando di vincere questo campionato! Perché sarebbe qualcosa di straordinario, perché questi ragazzi se lo meritano. Si ammazzano e ci ammazziamo per il Napoli e vogliamo lottare fino alla fine”. Infine, con questa mossa del cavallo ha detto chiaro e tondo che lui vuole restare a Napoli per un progetto vincente: “io faccio tutto questo per Napoli e i tifosi napoletani e anche per me”. Prima le prossime 5 finali per un sogno inaspettato. Poi caro De Laurentiis, nel suo interesse di imprenditore, si sieda con Conte e porti avanti il progetto di questi 3 anni. Possono vincere i tifosi e anche lei.

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