Conte è uno straordinario valore aggiunto: Juan Jesus, Mazzocchi, Ngonge giocherebbero nell’Inter? (Gazzetta)
Conte fa miracoli (o quasi) è il titolo dell'editoriale. È unico a portare un gruppo al limite delle proprie possibilità e anche oltre

Nessuno è più abile di Conte a portarlo un gruppo al limite delle proprie possibilità e anche oltre (Gazzetta)
Conte fa miracoli (o quasi) è il titolo dell’editoriale di Stefano Agresti per la Gazzetta dello Sport. Ecco un passaggio sul Napoli:
Come l’Inter è andata in crisi nel momento della verità, il Napoli è tornato a un rendimento elevato proprio adesso benché abbia dovuto confrontarsi a sua volta con infortuni importanti. È vero, ha giocato molte partite in meno rispetto ai nerazzurri (37 a 52), ma ha anche un organico più povero, soprattutto nelle seconde linee. Conte ha rappresentato pure stavolta – come spesso gli è capitato in carriera – uno straordinario valore aggiunto: nessuno è più abile di Antonio a ottenere il massimo da un gruppo, a portarlo al limite delle proprie possibilità e anche oltre.
Magari dopo poche stagioni ha spremuto a tal punto i calciatori e i dirigenti da rendere inevitabile l’addio – non a caso il suo rapporto più lungo con un club sono i tre anni alla Juve – ma in quel periodo ottiene risultati superiori. Quest’anno, per esempio, vola in testa al campionato potendo sì contare su un McTominay fenomenale, ma avendo dovuto fare ricorso spesso a Juan Jesus, Mazzocchi, Ngonge: chissà se avrebbero trovato uno strapuntino per sedersi nella panchina dell’Inter.
Conte: «Ho capito che devo parlare solo di calcio. Perché qualsiasi cosa uno dice viene strumentalizzata»
L’allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Dazn dopo la vittoria contro il Torino
Ha visto l’Inter?
«Non ho seguito la partita dell’Inter. Anche perché già soffriamo per noi perché dobbiamo soffrire per gli altri. Ho spento telefono e tutto e alla fine ho sentito che qualcuno era contento».
Che vi siete detti a fine partita?
«Mancano quattro passi, abbiamo fatto il primo e ne mancano altri quattro. Sappiamo he andiamo d affrontare Lecce e Parma che lottano per la salvezza. È tutto da giocare. Oggi contava vincere e lo abbiamo fatto con grande personalità, da squadra conscia della propria forza. Poi è inevitabile che lo stadio oggi ha spinto tanto. È stato difficile anche arrivare allo stadio per quanti tifosi c’erano».
A Napoli si può davvero fare tutto?
«Io parlo di calcio, ho capito che devo parlare di calcio punto e basta. Anche perché qualsiasi cosa uno dice viene strumentalizzata».
La stagione di Anguissa e McTominay?
«Andando a vedere la rosa della squadra noi i gol dovevamo trovarli perché non abbiamo una rosa in cui ci sono tanti giocatori in doppia cifra. È inevitabile che devi lavorare tanto e sfruttare le risorse che hai, io penso che tuti quanti siano molto migliorati. È frutto del lavoro e abbiamo lavorato tanto. Abbiamo conquistato la Champions e pensando da dove siamo partiti è stato tutto merito dei ragazzi».
Lo scudetto cosa sarebbe?
«Lo scudetto sarebbe un prodigio»