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Conte si è sfogato per l’infortunio di Neres, le sue parole non sono un addio anticipato (Repubblica)

A fine stagione con Aurelio De Laurentiis ci sarà un confronto franco, non una resa dei conti. Il tecnico chiederà garanzie per proseguire

Conte si è sfogato per l’infortunio di Neres, le sue parole non sono un addio anticipato (Repubblica)
Napoli's Italian coach Antonio Conte reacts during the Italian Serie A football match between Napoli and Lecce at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on October 26, 2024. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

Conte si è sfogato per l’infortunio di Neres, le sue parole non sono un addio anticipato (Repubblica)

Repubblica, con Marco Azzi, nega che Antonio Conte vada a via a fine stagione e che le sue parole siano il preludio alla separazione. Sono solo lo sfogo per l’ennesimo infortunio della stagione che stavolta ha colpito Neres. Proprio nel ruolo lasciato scoperto da Kvaratskhelia andato via a gennaio e sostituito – per modo di dire – da Neres.

Scrive Repubblica:

Neres, erede designato e promosso in casa, aveva saltato nelle scorse settimane cinque gare. Adesso ritorna a tempo indeterminato in infermeria, proprio quando c’era più bisogno di lui per la rimonta. Di qui il duro sfogo alla vigilia del tecnico leccese, che finora aveva invece sempre affrontato l’emergenza rimboccandosi in silenzio le maniche ed evitando polemiche a distanza con la società.

Exit strategy o sfogo di pancia? La tempistica sposta l’ago della bilancia verso l’ipotesi numero due, perché Conte è un istintivo e vive in maniera viscerale le vigilie delle partite. Perdere di nuovo Neres sul più bello è stato dunque un colpo basso e per lui quasi inaccettabile, con l’infermeria già affollata per i ko di Buongiorno e di Juan Jesus. «In difesa vicino a Rrahmani debutta da titolare in campionato Rafa Marin. E chi sennò, ne abbiamo solo quattro e la matematica non è una opinione…». A gennaio era sfumato anche l’arrivo di Danilo. A fine stagione con Aurelio De Laurentiis ci sarà un confronto franco, non una resa dei conti. Le dure parole di ieri non rappresentano infatti l’annuncio anticipato di un addio da parte dell’allenatore leccese, che è sotto contratto fino al 2027 e chiederà garanzie al suo presidente per proseguire. 

Pedullà: «Sono un estimatore di Conte ma non sono d’accordo con la tempistica delle sue parole»

Alfredo Pedullà sul suo canale YouTube ha commentato le parole di Antonio Conte, allenatore del Napoli, in conferenza stampa. Di seguito un estratto del discorso di Pedullà

Le parole del giornalista:

«Quando vai prendere Conte […] ci sono indicazioni e le controindicazioni. […] Poi ci sono anche le controindicazioni. Conte è uno che non le manda a dire. Dov’è la novità? Qual è la sorpresa? In cosa vi meravigliate? Quale sarebbe la stupefacente rivelazione della antivigilia di Pasqua. Ha sempre fatto così, è successo a Bari, con la Juventus quando se ne andò nel bel mezzo di una preparazione. Tutto collegato. Quando lui non sta bene, non riesce a controllare l’istinto di dover dire determinate cose. […]

C’è una cosa che è sfuggita. Quando dice: “Ma mi chiedete se gioca Rafa Marin? Io ho quattro difensori, due non ci sono, giocano gli altri due”. Qui ho colto un messaggio, una frecciatina sul famoso difensore che voleva a gennaio e su tutte le cose che non gli sono state date. Se accetti Conte accetti tutto questo. Sulla tempistica io non sono d’accordo e lo dico da estremo estimatore. 

Quando lui parla di Kvaratskhelia è grave dal suo punto di vista perché si era speso in estate per la conferma del georgiano e di Di Lorenzo e ha trovato terreno fertile. Era un film scritto. Conte si è sbattuto su una cosa che avrebbe avuto già un epilogo. Perché Kvara non avrebbe firmato alcun tipo di contratto, si è sentito tradito, snobbato rispetto a Osimhen e Conte ha pensato di andare controcorrente rispetto a una cosa che era per me scritta».

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