Marotta dopo l’intervento dell’ad: «In 10 partite di Champions guadagnato circa 100 milioni, in caso di scudetto circa 95. Va trovato un riequilibrio, senza contrapposizioni violente»

Nel corso del suo intervento dal palco del “Merger & Acquisition Summit 2025”, organizzato da Il Sole 24 Ore, Beppe Marotta, presidente e ad dell’Inter, ha parlato dell’enorme differenza economica esistente tra la massima competizione Uefa, la Champions League, e il campionato. Un intervento che è sembrato una risposta alle parole di De Siervo di qualche minuto prima.
«Allo stesso tempo, dico che finora in Champions abbiamo fatto 10 partite e guadagnato circa 100 milioni: se vincessimo lo scudetto, ne guadagneremmo circa 95, giocando 38 partite. Va trovato un riequilibrio, ma con armonia e senza contrapposizioni violente come qualche anno fa. Oggi il gap è anzitutto legato ai diritti TV, e in seconda battuta sui ricavi da stadio nel matchday. Le competitor europee ci distanziano di 60-70 milioni».
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Prima di Marotta era intervenuto l’amministratore delegato di Lega Serie A, Luigi De Siervo. L’ad della Serie A ha ricordato quanto la Champions sia sempre più una concorrente dei campionati nazionali:
«Negli ultimi cinque anni i ricavi della Champions League stanno crescendo a livello esponenziale: questo successo, merito della Uefa, porta però a bloccare lo sviluppo degli altri campionati. Se le nostre squadre migliori competono lì, dall’altro lato noi perdiamo di visibilità. Tutto questo in un campionato inflazionato dal numero di partite, che sono più che raddoppiate nel corso degli anni, con l’arrivo del mondiale per club che satura ulteriormente: lo scenario futuro è complesso».
De Siervo tifa contro le italiane in Champions: «Più ce ne vanno, peggio è per la Serie A»
Luigi de Siervo, amministratore delegato di Lega Serie A, è intervenuto alla tavola rotonda “Calciomercato: un’opportunità per i club e per la Football Industry”, organizzata all’hotel Sheraton a Milano nell’ambito del programma degli ultimi giorni di calciomercato. Le sue parole riportate da Tmw.
Le parole di De Siervo:
«Il mercato televisivo sportivo è cambiato e, come Lega, non siamo stati bravi in passato a cavalcare la globalizzazione. Non aiuta il fatto che alcune concorrenti siano ex imperi coloniali. Però stiamo recuperando il terreno negli ultimi anni: i diritti tv coprono gran parte delle risorse e la Serie A è sempre più una media company. Vogliamo creare una factory interna che costruisca costantemente contenuto».
«La verità è che la Serie A perderà valore nel tempo se la Champions League e le coppe diventeranno più ricche. Paradossalmente, chi fa il nostro lavoro, deve sperare che non ci sia il secondo posto nel ranking. Parlo dal lato economico, non sportivo. Più la Champions cresce, più crescono spettatori che in passato guardavano i campionati nazionali. Il miliardo in più che questi signori intendono fare sarà drenato dai broadcaster dei campionati», continua l’ad della Lega Serie A.
La conclusione. «È un tema che tanti giornalisti non sottolineano: continuano a definire un grande successo la partecipazione di più squadre italiane alla Champions. È il contrario. Resta il giudizio meritorio verso la Uefa per il lavoro meritorio fatto sulla nuova Champions, che però sui campionati nazionali ha lo stesso effetto della Super League. E la Uefa può farlo perché ha un rapporto stretto con l’Eca, guidato sempre dalle solite 15 squadre».