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Di Marzio: «Papà vide che a Villa Fiorito Maradona non aveva vestiti, così dall’Italia gli spedì un pacco»

A Calcio-sport.com: «Quando tornò Diego mi regalò la sua maglia di Napoli–Cosenza di Coppa Italia, papà allenava il Cosenza»

Di Marzio: «Papà vide che a Villa Fiorito Maradona non aveva vestiti, così dall’Italia gli spedì un pacco»
Db Milano 04/07/2023 - presentazione palinsesto Sky Tv / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Gianluca Di Marzio

Il giornalista esperto di calciomercato di SkySport Gianluca Di Marzio ha raccontato al podcast ‘DoppioPasso’ alcuni retroscena del suo rapporto con Diego Armando Maradona:  «Con Diego c’è una rapporto emotivamente molto forte che riguarda lui e la mia famiglia. Mio padre nel 1978 quando allenava il Napoli andò in Argentina e fu il primo italiano a vederlo giocare e a volerlo portare al Napoli. Poi l’operazione non si concluse perché in quel momento le frontiere erano chiuse e si riaprivano nell’80, però il rapporto tra Maradona e mio padre è sempre rimasto bellissimo.

Lui si è ricordato di quell’italiano che lo voleva portare a Napoli nel ‘78 e quindi quando arrivò poi nell’84, nella prima intervista che fece, al perché Napoli rispose che Gianni Di Marzio voleva portarlo al Napoli. E poi realizzai anche il sogno di intervistarlo nel 2016, europei a Parigi. Lui scende da questo van con i bodyguard che lo spostano dalle telecamere, era un casino. Quando Stefano Ceci da dietro gli dice: ‘Guarda che lui è il figlio di Gianni Di Marzio’, lui ferma tutti e mi parla. Ho sempre apprezzato la sua grande riconoscenza nei confronti di papà. Pensa che quando papà andò a Villa Fiorito e vide che lui viveva in condizioni davvero disastrose, quando tornò a Napoli gli fece un pacco con vestiti, giacche, jeans e lo spedì in Argentina. Maradona si è sempre ricordato di questo».

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Ancora in esclusiva per Calcio-sport.com

«Con Diego c’è un rapporto emotivamente molto forte che riguarda lui, la mia famiglia, mio padre… Mio padre nel 1978, quando allenava il Napoli, andò in Argentina e fu il primo italiano a vederlo giocare e a volerlo portare nel Napoli. All’epoca Ferlaino non autorizzò quel minimo investimento che avrebbe portato Maradona magari in Svizzera o in Belgio per 2 anni per poi arrivare a Napoli, però il rapporto tra papà e Maradona è sempre rimasto poi bellissimo perché lui si è ricordato di quell’italiano che lo voleva portare nel Napoli nel ’78.

Quando arrivò poi nell’84, nella prima intervista che fece disse: “Perché Napoli? Perché Gianni Di Marzio mi parlò di Napoli e voleva portarmi qui. Pensa che, quando papà andò a Villa Fiorito, vide che lui viveva in condizioni davvero disastrose e non aveva vestiti. Quando tornò a Napoli gli preparò un pacco in un centro commerciale con vestiti, jeans ecc. e glielo spedì in Argentina, lui si è sempre ricordato di questo.

Ho una maglia di Diego a casa, faccio collezione e fortunatamente ho un accesso privilegiato per avere determinate maglie da parte dei giocatori. Ricordo che la maglia di Diego è stata, tra tutte quelle che ho a casa ( 500/600), quella più profumata e la più sudata contemporaneamente che io abbia mai ricevuto a fine partita. Quella che mi portò Diego quel giorno era di un NapoliCosenza di Coppa Italia in cui mio padre era l’allenatore di quel Cosenza e quindi si affrontavano per la prima volta avversari.

Mio padre sul giornale disse “Spero che, dopo i vestiti che gli ho mandato, Diego regali una maglia a mio figlio” e lui si presenta a fine partita con la maglia».

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