A 14 anni è cresciuto di 29 centimetri in pochi mesi: Da 1,60 cm è passato a 1,89. Ancora oggi è un calciatore in continua evoluzione tattica

Fabian Ruiz è diventato ormai uno degli insostituibili di Luis Enrique al Psg, dopo l’exploit all’ultimo Europeo vinto dalla sua Spagna. Ha dovuto faticare nella sua adolescenza, però, con il cambiamento della sua fisicità, che lo ha portato a sviluppare maggiormente la sua intelligenza tattica. L’Equipe lo definisce un calciatore in continua evoluzione.
Fabian Ruiz era soprannominato “il Messi di Los Palacios” per il suo fisico
L’Equipe scrive:
Per capire le particolarità del gioco di Fabian Ruiz, bisogna tornare indietro di quindici anni. All’età di 14 anni, lo spagnolo, allora al Betis era ancora un centrocampista “piccolo”, fragile, soprannominato “il Messi di Los Palacios” per la sua tecnica. In pochi mesi, cambia completamente; passa dall’essere 1,60 cm a quasi 1,89 cm, la sua altezza attuale, e deve quindi imparare a domare il suo nuovo fisico affrontando nuove problematiche: l’attività motoria, la muscolatura, la coordinazione di gambe e piedi. Una situazione che spingerà il giocatore a lavorare su altri punti di forza, a sviluppare la sua intelligenza di gioco e il posizionamento in campo, che è diventata una delle sue più grandi risorse.
Per molto tempo, al Psg l’importanza di Ruiz è stata sottovalutata nelle analisi post-partita a causa di una visione sbagliata del suo gioco. Non è il giocatore le cui qualità sono evidenti. È piuttosto discreto in campo.
La “scuola spagnola” e i suoi concetti di possesso palla, posizione, visione e comprensione di gioco hanno aiutato Fabian ad arricchire la sua intelligenza tattica. Cerca sempre di mantenere una certa distanza dal suo avversario per darsi tempo di ragionare e non farsi prendere, guadagnando terreno. Dopo l’ultimo Europeo ha fatto notevoli progressi; oggi registra il suo record di statistiche da quando è al Psg, 3 gol e 9 assist. Per molto tempo, la sua importanza nel club parigino è stata sottovalutata, poi è diventato insostituibile perché è colui che si adatta meglio alle tattiche. Un giocatore in continua evoluzione.