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Fellaini, l’ex agente: «Incontrai il Napoli in un posto segreto a Manchester, ma una foto di un dj napoletano fece saltare tutto»

A Tuttomercatoweb: «Tenere la trattativa segreta era una richiesta specifica di Rafa Benitez. Dopo quindici secondi dalla foto, eravamo sui giornali e lo United si arrabbiò».

Fellaini, l’ex agente: «Incontrai il Napoli in un posto segreto a Manchester, ma una foto di un dj napoletano fece saltare tutto»
Db Rio de Janeiro (Brasile) 22/06/2014 - Mondiali di calcio Brasile 2014 / Belgio-Russia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marouane Fellaini

Fabrizio Ferrari, che è stato l’entourage di Marouane Fellaini, ha rilasciato un’intervista a Tuttomercatoweb in cui ha parlato della trattativa che sfumò tra il Napoli e il calciatore belga.

L’ex agente di Fellaini: «Col Napoli tenemmo segreta la trattativa, ma una foto di un dj napoletano rovinò tutto»

Ferrari ha spiegato:

«Una trattativa surreale. Cercavamo di tenere segreta la trattativa tra le parti. Era una richiesta specifica di Rafa Benitez. Incontro il Napoli in un posto segreto. Entriamo e… a Manchester c’era un dj napoletano. Ci fece una foto, dopo quindici secondi eravamo su tutti i giornali. Il Manchester United si arrabbiò e non riuscimmo a portare avanti la trattativa».

Il belga è diventato calciatore per volere di papà che lo strappò ai 10mila metri

La storia di Marouane Fellaini è legata a quella di suo padre, Abdellatif, ex calciatore professionista marocchino, portiere del Raja Casablanca e dell’Hassania Agadir che un giorno arriva in Belgio per giocarsi una carta all’estero, al Racing Mechelen dove ha un contatto. Abdellatif è di Tangeri, nell’antichità porto cartaginese, poi città neutrale e libera sotto l’amministrazione internazionale durante la seconda guerra mondiale. Quando però Fellaini padre arriva nelle Fiandre, scopre che il suo vecchio club non ha spedito la documentazione necessaria per il tesseramento. Più passano i giorni più in Marocco si irrigidiscono. Alla fine gli negano il nulla osta al trasferimento. Comincia un inferno burocratico da cui i Fellaini non riescono a venire fuori. Abdellatif si arrende. Con sua moglie si trasferisce a Etterbeek, il luogo d’origine del fumettista Hergé, il papà di Tin Tin. Ed è nella città di Tin Tin che nasce Marouane, il 22 novembre del 1987: da 4 mesi il Napoli ha lo scudetto sulla maglia.

A Etterbeek, il signor Fellaini si mette a fare l’autista. Guida i tram e i bus nella provincia di Bruxelles. Ma quando il turno finisce e torna a casa, si dedica al piccolo. Gli mette il pallone tra i piedi e lo addestra con ferocia. A 7 anni Marouane è nelle giovanili dell’Anderlecht, l’allenamento familiare prosegue anche dopo il trasferimento a Mons. Marouane è addestrato a diventare un atleta. A scuola deve andarci a piedi, e non camminando, di corsa deve andarci, mentre il suo papà lo segue in bici, qualche centinaio di metri più dietro. La sera poi, a casa, spunta il pallone. Marouane calcia, papà para. Quando cresce, il ragazzo vorrebbe dedicarsi all’atletica, corre i 10mila metri, avrebbe pure il fisico giusto. Papà, con la frustrazione della sua carriera spezzata, lo trattiene dentro un campo di calcio, tanto più che a 17 anni arriva il primo contratto vero, con lo Standard Liegi.

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