I capricci dei ricchi e potenti hanno un prezzo. As si spinge a parlare di galacticos (che fecero una brutta fine) e ricorda il flop Mbappé. Ma Florentino non lo cita nessuno

Il Real Madrid è in prima pagina su tutti i quotidiani spagnoli e non solo. Da Marca a Le Parisien si analizza la sconfitta di Ancelotti contro Arteta, facendo riferimento sia ad alcune problematiche tecniche che al progetto in sé del club. In questo vortice di critiche, analisi e riflessioni sulla sconfitta e quindi sulla crisi del Real Madrid, c’è un convitato di pietra. C’è un fantasma che nessuno osa annoverare tra i responsabili, anzi come il principale responsabile. È Florentino Perez il presidentissimo che si è incapricciato di Mbappé e pur di portare a casa il calciatore che aveva osato dirgli di no, ha messo a soqquadro una formazione che funzionava quasi alla perfezione. Perez è uno dei più grandi presidenti della storia del calcio, forse il più grande. Ma anche i migliori possono sbagliare. E spesso i capricci dei ricchi e potenti provocano danni.
Il “fantastico fallimento” del Real secondo As (che non attacca Florentino Perez)
L’analisi critica di As, a firma di Carlos Forjanes, si spinge fino al paragone con i Galacticos (che fecero la stessa fine di questo Real Madrid), senza però osare citare il nome di Florentino:
“Tutto grazie ai Fantastici Quattro, anche con loro Madrid è caduta. Né a Londra né ieri si è verificata la minima ombra di quello che sarebbe dovuto essere un attacco da incubo. I quattro sono stati quasi più un incubo per Ancelotti, costretto a infilarli in un imbuto. Considerando entrambe le partite dei quarti di finale, nell’arco di 180 minuti, il Real ha tirato in porta cinque volte tra Mbappé, Vinicius, Rodrygo e Bellingham. Solo un tiro in più (ma un gol in meno) del solo Declan Rice. Un attacco del valore complessivo di mercato di 650 milioni di euro. […]
E ancora, il peccato di correre meno. Questa volta, 8 chilometri in meno dell’Arsenal L’anno scorso la squadra è stata campione perché ha corso meno, ma è stata più equilibrata. Senza Benzema, Vinicius e Rodrygo hanno cercato di pressare meglio. Bellingham era il primo. Quella trincea è ora un castello di sabbia che, al primo passaggio dell’avversario, crolla.
[…] E poi c’è Kylian, ingaggiato di recente per fare la differenza, ma tra rigori sbagliati (Anfield…) e colpi di sfortuna (l’infortunio di ieri), i conti non tornano. Zero gol tra gli ottavi di finale e i quarti di finale”.