Al Guardian: «La mentalità è diversa dall’Inghilterra. Squalifica di nove mesi? Vogliono fare di me un esempio per il calcio francese, ma dovrei solo pagare per quello che ho fatto».

Il Lione affronterà oggi in Europa League il Manchester United. Della sfida ne ha parlato il tecnico del club francese Paulo Fonseca in un’intervista al Guardian.
Fonseca: «In Italia non danno tempo a un allenatore, il Milan ha vinto uno scudetto in dieci anni»
Sarà la sfida tra due squadre che negli ultimi anni si sono un po’ perse. Dice Fonseca:
«Questo tipo di motivazione può farti fare miracoli».
All’inizio di marzo gli è stata inflitta una squalifica di nove mesi per l’aggressione all’arbitro Benoît Millot. Ma negli incontri Uefa potrà gestire la sua squadra da bordocampo:
«L’unico lato positivo in tutta questa situazione è che guarderò la partita da un’altra prospettiva. La cosa più difficile è non avere il consenso del contatto diretto con i giocatori prima o durante le partite, o nell’intervallo. È più difficile gestire le cose. Ma siamo ben organizzati. Anche con me lontano, le cose stanno andando molto bene».
Su quanto accaduto, l’ex tecnico del Milan dichiara:
«Naturalmente quello che ho fatto non era corretto e dovrei pagare per questo. Ma ho urlato contro l’arbitro, non ho avuto alcun contatto con lui o commesso alcuna violenza. Vogliono fare di me un esempio per il calcio francese, penso che ora stia pagando non per quello che ho fatto, ma per il momento in cui ci troviamo. Non dovrei essere un esempio, dovrei solo pagare per quello che ho fatto. È ingiusto, ma stiamo combattendo contro questa decisione e credo che le cose possano cambiare. È difficile da capire, accadono così tante cose simili in altri Paesi e nessuno ha ricevuto una squalifica come la mia».
Sul Milan e il suo esonero:
«Possiamo vederlo l’ultimo decennio del Milan, hanno vinto lo scudetto solo una volta. È un momento difficile per loro. Sono stato lì con grande piacere e mi dispiace davvero di non aver avuto il tempo di continuare il mio lavoro. Penso che la mentalità in Italia sia totalmente diversa dall’Inghilterra, dove si dà tempo all’allenatore. Ma è il modo in cui vivono il calcio lì».
Sta, però, portando il Lione verso il ritorno in Champions League, da cui dista solo due punti:
«Quando sono arrivato ho trovato gli stessi giocatori con le stesse qualità di ora, ma a mio parere non ben organizzati in difesa e con una strategia quasi inesistente. Abbiamo cercato di farli giocare come una squadra, di avere un’intenzione chiara nel gioco. E il miglioramento è arrivato perché hanno capito che il lavoro collettivo, insieme alla qualità, porta risultati».
Fonseca ha poi commentato il grande divario che c’è in Francia con il Psg:
«Forse quello che viviamo qui in Francia, con il Psg, si ripeterà in altri Paesi e in Champions League. Se vuoi essere competitivo, non puoi rendere i club ricchi ancora più ricchi, e quelli poveri ancora più poveri».
Infine, un messaggio ai tifosi del Lione:
«Spero di rimanere qui a lungo e costruire qualcosa di speciale».