Alla Gazzetta: «gli errori sul mercato sono stati parecchi sul mercato. Conte è un vincente e conosce la Juve come pochi, il suo ritorno sarebbe positivo»

Gentile: «Boniperti aveva fiuto per i giocatori, non si può dire lo stesso di Giuntoli: la Juve non è il Napoli»
La Gazzetta dello Sport intervista Claudio Gentile campione del mondo nel 82, colonna difensiva della Juventus.
«Guardo tutte le partite della Juventus, ma spesso non arrivo al novantesimo. Spengo la televisione dalla rabbia. L’ultima volta mi è successo mercoledì, contro il Parma: quando ho visto come Kelly ha marcato Pellegrino in occasione del gol, non ho più resistito. Ci sto male perché sono juventino e so cosa significhi indossare quella maglia. E adesso non mi sembra la mia Juventus».
Perché?
«Da vera Juventus come la intendo io, vedo poco.Probabilmente Yildiz, un bel talento che penso sarebbe piaciuto anche all’Avvocato: ma da solo il turco non può bastare».
Chi ha le maggiori responsabilità?
«L’allenatore è sempre il primo a pagare e infatti Thiago Motta è stato esonerato. Sicuramente aveva le sue responsabilità e mi dispiace molto: a Bologna aveva abbinato bel gioco e risultati. Ma la Juventus è un club diverso e bisogna vincere.
«Boniperti conosceva la Juventus come pochi e aveva un gran fiuto per i giocatori: raramente sbagliava un acquisto. Visti i risultati attuali, invece, non si può dire lo stesso di Giuntoli: gli errori sono stati parecchi sul mercato».
È più deluso da Koopmeiners (51 milioni), Douglas Luiz (50) o Nico Gonzalez (33)?
«Non mi piace fare nomi, però certe delusioni sono sotto gli occhi di tutti. Vale il discorso fatto per Thiago Motta e il Bologna. Con tutto il rispetto per il Napoli, la Juventus è un club differente. E a Torino devi sempre provare a vincere».
Gentile parla anche di Conte e Chiellini
Il Conte bis in panchina?
«Antonio è un vincente e conosce la Juventus come pochi, il suo ritorno sarebbe positivo. È sempre utile e prezioso avere persone che sanno spiegare ai giocatori dove si trovano e che maglia indossano».
Pensa anche a Chiellini, oltretutto già in società?
«È una leggenda e un ragazzo di valore: Giorgio merita di stare al centro della Juventus. Boniperti, quando le cose non andavano, prendeva da parte i giocatori e spiegava che cos’è la Juventus. Chiellini può fare lo stesso, ha il dna bianconero. E poi è stato un grande difensore, uno degli ultimi…».