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Gli ultrà dell’Atalanta contro la decisione di giocare col Lecce a lutto: “il calcio chiede di andare oltre il dolore”

Volantino degli ultras: “La nostra storia non lo permette, la morte è uguale per tutti e merita il nostro rispetto. Niente tifo né bandiere»

Gli ultrà dell’Atalanta contro la decisione di giocare col Lecce a lutto: “il calcio chiede di andare oltre il dolore”
Volantino degli ultras

Il Lecce non vuole partire per il match contro l’Atalanta; la società ha fatto sapere che è ancora scossa per la morte del fisioterapista Graziano Fiorita. Ora sta alla Lega Serie A prendere una decisione sulla partita.

L’Atalanta vicina al dolore del Lecce

Nel frattempo, gli ultras bergamaschi hanno diffuso un volantino che recita:

La morte di Graziano Fiorita dimostra ancora una volta la mancanza di rispetto per un uomo, un padre, marito e non per ultimo professionista da parte di questo contorto mondo del calcio. Un calcio sempre più compresso e vincolato da regole, che chiede a una squadra e ai propri tifosi di passare oltre il dolore e scendere in campo. La nostra storia non lo permette, dal 10/01/93 la morte è uguale per tutti e merita il nostro rispetto. Se Atalanta Lecce si dovesse giocare domenica 27 aprile, non attaccheremo striscioni, non sventoleremo bandiere e tanto meno gestiremo il tifo in Curva Sud. Rispettiamo il dolore del Lecce, dei suoi tifosi e di tutta la famiglia Fiorita.

Il match doveva giocarsi ieri, ma è stato rinviato a domani

Il comunicato del club leccese:

L’U.S. Lecce, profondamente sconvolta, comunica che è venuto a mancare improvvisamente Graziano Fiorita. Il fisioterapista, da oltre vent’anni nelle fila giallorosse, si trovava con la squadra nel ritiro di Coccaglio. La squadra farà immediato rientro a Lecce, in quanto la gara in programma domani con l’Atalanta verrà rinviata. In questo momento di dolore profondo e di totale incredulità, nel quale ogni parola sarebbe superflua, il club può solo stringersi intorno alla moglie Azzurra ed ai figli Carolina, Davide, Nicolò e Riccardo, alla mamma Francesca ed ai familiari tutti“.

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