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Gullit: «Ancelotti al Brasile avrà un lavoro infernale, non è che arrivi lì e siccome è il Brasile va tutto a posto»

Alla Gazzetta: «Le semifinali di Champions? Giocano un calcio d’attacco con l’Inter che è la più difensiva ma anche la più pericolosa»

Gullit: «Ancelotti al Brasile avrà un lavoro infernale, non è che arrivi lì e siccome è il Brasile va tutto a posto»
Mg Milano 15/04/2018 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Ruud Gullit

Ruud Gullit, ex leggenda del Milan e della nazionale olandese, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport di cui riportiamo un breve estratto che riguarda lo scudetto e il futuro di Ancelotti.

Gullit: «Conte e Inzaghi hanno squadre solide e riconoscibili»

Di seguito un estratto della lunga intervista rilasciata alla Rosea:

Chi vince lo scudetto tra Inter e Napoli?

«Sarà durissima. Conte e Inzaghi giocano con lo stesso sistema, hanno squadre solide e soprattutto riconoscibili. Quando li affronti sai a cosa vai incontro, e se sei un tifoso di Inter o Napoli sai cosa aspettarti. Impossibile dire oggi chi vincerà, anche perché l’Inter lotta su tre fronti e il Napoli pensa solo alla Serie A.»

Come vede le semifinali di Champions?

«Difficili. Le semifinaliste giocano un calcio d’attacco con l’Inter che è la più difensiva ma anche la più pericolosa. La squadra di Inzaghi è la più prudente, gioca un 3-5-2 basato su una grande difesa perché resta sempre un club italiano, ma sa anche attaccare molto molto bene. Nel Barça e nel Psg ci sono tanti giovani che si stanno mettendo in evidenza, Lamine Yamal è straordinario e Luis Enrique ha fatto una trasformazione enorme con il lancio di ragazzi di grande qualità come Doué, Barcola, Pacho, Nuno Mendes, Joao Neves. Mi piace il 4-3-3 dell’Arsenal, mi sembra abbiano grande forza, ma non solo.»

Il Brasile vuole Ancelotti.

«In Brasile pensano di potersela cavare con la tecnica che hanno per Dna, ma non è più così. In questo caso l’essenza va adattata ai tempi: devi lavorare, e duro. Devi correre. Hanno bisogno di un ct che sia capace di convincere i giocatori a impegnarsi sul serio, altrimenti perdi il controllo: ho visto la partita con l’Argentina ed è stata terribile. Se Carlo ha voglia di andare ad allenare il Brasile avrà un lavoro infernale da fare! I brasiliani non sono per niente felici della loro nazionale e sono molto esigenti. Hanno dominato il calcio per un sacco di tempo, e ora sono senza trionfi da un tanto. Non è che arrivi lì e siccome è il Brasile va tutto a posto.»

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