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Il doping nello sport amatoriale: dall’aspirina al Voltaren al Viagra «molto popolare negli sport di montagna»

Sulla Süddeutsche. La diffusione è enorme, basta il passaparola. Dicono: «Viviamo in una società in cui per ogni problema esiste una pillola, perché non nello sport?»

Il doping nello sport amatoriale: dall’aspirina al Voltaren al Viagra «molto popolare negli sport di montagna»
An attendee handles doping control bottles during a training for doping controllers who came to train for the Paris Olympic and Paralympic Games in Saint-Denis, north of Paris, on April 22, 2023. These 33 trainees responded this winter to a classified ad from the International Control Agency (ICA), which manages the Olympic anti-doping program on behalf of the International Olympic Committee (IOC). (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

La Süddeutsche lancia l’allarme doping. Non tanto per i big dello sport, di quelli “se ne discute in pubblico solitamente”. Il quotidiano tedesco parla invece di quel doping sommerso che si diffonde negli sport amatoriali. Lì “la quantità di farmaci iniettati e ingeriti è decisamente maggiore. Già nel 2005, un rapporto del Senato belga aveva rilevato che l’80 percento del farmaco ematico Epo e l’84 percento di tutti i tipi di ormoni della crescita prodotti in tutto il mondo non venivano assunti da persone malate, bensì da atleti“.

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Per provare a fare un po’ di chiarezza, il quotidiano ha chiesto maggiori delucidazioni a Fritz Sörgel, farmacologo e uno dei più noti esperti antidoping in Germania.

«I numeri sembrano impressionanti. (…) Per me, il vero atleta dilettante è più propenso al consumo di antidolorifici. Raramente osa fare il passo di procurarsi la droga. Verso la fine degli anni ’80, quando fu introdotta l’Epo, si verificarono casi mortali di ictus anche tra i giovani ciclisti. Se dovessi fare una stima: senza i culturisti, la percentuale di atleti amatoriali che consumano sostanze illegali sarebbe di circa il dieci per cento».

«Viviamo in una società in cui per ogni problema esiste una pillola, perché dovrei farne a meno nello sport?»

Il peggio è che non ci sono ricerche recenti in tal senso.

Quali sostanze svolgono un ruolo nel doping prestazionale negli sport amatoriali?
«Le anfetamine, ad esempio, aumentano principalmente le prestazioni mentali e, poiché agiscono direttamente sul cervello, creano dipendenza. Poi abbiamo l’ormone della crescita, l’Epo, gli steroidi anabolizzanti, i soppressori dell’appetito, i bruciagrassi: i classici che sono facili da trovare online. È stato interessante anche quando sono comparsi sulla scena i nuovi prodotti per la perdita di peso, Wegovy e Ozempic. In ogni caso, questi vennero subito considerati come nuova tendenza nel panorama del bodybuilding, soprattutto negli Usa. Anche la Wada li ha immediatamente inseriti nella lista di controllo».

«Questi farmaci – continua Sörgel – non solo causano perdita di peso, ma hanno anche un effetto così distruttivo sui muscoli che ciò comporta enormi effetti negativi sugli atleti».

E la diffusioni di farmaci dopanti è molto più semplice di quanto si possa pensare. Basta il passa parola. «Una volta che la droga si è infiltrata sulla scena, non c’è praticamente modo di tornare indietro».

L’esempio più assurdo è il Viagra, «apprezzato dai culturisti perché stimola la circolazione sanguigna, è popolare anche negli sport di montagna perché si dice che allevi i sintomi del mal di montagna».

Il farmacologo poi aggiunge:

Una sorta di “circolo vizioso in cui preparati innocui fungono da droghe di passaggio“. E tra i preparati innocui si possono includere aspirine e Voltaren.

«Si è radicata la convinzione, evidentemente anche grazie alla pubblicità, che l’aspirina abbia un effetto preventivo contro alcune patologie e sia notevolmente più tollerabile di altri antidolorifici. Tuttavia, sappiamo da tempo che il rischio di emorragie fatali aumenta significativamente se si assume regolarmente acido acetilsalicilico. Mi viene subito in mente l’esempio del calciatore Ivan Klasnic, i cui reni sono stati distrutti dall’assunzione di diclofenac, noto anche con il nome commerciale Voltaren. Molti assumono poi antiacidi per attutire gli effetti collaterali degli antidolorifici. Questi bloccanti non hanno alcun effetto sugli effetti degli antidolorifici sui reni. Tuttavia, ciò crea un falso senso di sicurezza. Questo spiega anche perché il consumo di antidolorifici è aumentato notevolmente negli ultimi anni».

Perché gli atleti amatoriali fanno questo?
«Molti si giustificano con l’argomento: viviamo in una società in cui per ogni problema esiste una pillola, perché dovrei farne a meno nello sport?»

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