La sua personalità vulcanica e inquieta rispecchia l’anima del club: «Ho scelto Marsiglia perché mi ricorda la passione e la pressione che ho provato a Foggia»

Il Marsiglia ha una strana tendenza “alla turbolenza“. Lo scrive The Athletic, giornale sportivo di proprietà del New York Times. La decisione di De Zerbi di andare in ritiro a Roma, nonostante la scomparsa del Santo Padre, è solo l’ultimo esempio. “Per quanto si sforzi, il Marsiglia riesce sempre in qualche modo a ritrovarsi proprio al centro dell’attenzione“.
Il Marsiglia è secondo in campionato (ieri ha stracciato il Brest 4-1) ma niente è ancora deciso, visto che “ha solo quattro punti di vantaggio sullo Strasburgo, settimo in classifica“.
La qualificazione in Champions è fondamentale. Come ha detto il ds Benatia, «Se non ci sarà la Champions, sarà una catastrofe». Anche perché continua il New York Times, “il Marsiglia è il tipo di club in cui, anche quando le cose vanno bene, la prossima crisi non è mai lontana”.
E infatti tra sconfitte, ammutinamenti e polemiche, dal club filtra tranquillità. Una fonte interna al Marsiglia rassicura: «La storia è andata troppo oltre».
E in tutto questo, De Zerbi ci sta benissimo.
«Ha preferito fare un passo indietro per un paio di giorni, osservare gli allenamenti da lontano e osservare il comportamento (dei giocatori) – con, ovviamente, l’approvazione del presidente (Pablo Longoria) e del direttore sportivo. I giocatori stessi hanno detto che non c’erano problemi con l’allenatore. È piuttosto il contrario: tutti lo sostengono. C’è stato tanto clamore per poco».
De Zerbi potrebbe rimanere a Marsiglia
A Marsiglia sono abbastanza sicuri che nonostante le avance del Milan, De Zerbi potrebbe rimanere anche senza la Champions.
Nonostante le recenti notizie sui media sportivi italiani che lo collegano a un suo trasferimento al Milan, ai vertici del club c’è fiducia che resterebbe al Velodrome anche se il Marsiglia dovesse perdere un posto in Champions League.
Ma “il Marsiglia non è estraneo alle crisi. Solo negli ultimi quattro anni, c’è stato un attacco al centro di allenamento da parte di ultras infuriati, l’annullamento di due partite di campionato a causa di disordini tra i tifosi, un divieto di trasferimento di 12 mesi imposto dalla Fifa (successivamente annullato dal Tribunale Arbitrale dello Sport), un allenatore – Marcelino – che ha lasciato il club dopo aver affermato di essere stato minacciato dai tifosi, un attacco da parte di un tifoso al pullman della squadra del Lione che ha quasi causato la perdita dell’occhio dell’allora tecnico Fabio Grosso, e molteplici episodi di disordini dietro le quinte. Come disse una volta l’ex difensore Marcel Desailly: «In termini di intensità, un anno in questo club vale tre o quattro stagioni in qualsiasi altro»“.
E allora perché De Zerbi ha scelto il Marsiglia? Sarebbe potuto andare ovunque. “Perché scegliere il Marsiglia, un club perennemente instabile con tifosi incredibilmente esigenti, che non vinceva un campionato da 14 anni, che aveva concluso ottavo la stagione precedente e che non aveva nemmeno una vittoria in Conference League?”
Per De Zerbi, era piuttosto semplice. Aveva il desiderio di provare emozioni forti.
«Allenare il Marsiglia è unico», ha dichiarato al quotidiano italiano Zeta. «Hai un popolo intero alle spalle… Ho scelto il Marsiglia perché mi ricorda la passione e la pressione che ho provato al Foggia (dove ha giocato e allenato). Lo Stade Vélodrome può ospitare quasi 70.000 persone e (l’atmosfera) è davvero rovente. Ambienti come questo mi spingono a dare il meglio di me stesso».
La personalità tecnica rispecchia l’anima del club
Inoltre, la personalità di De Zerbi rispecchia un po’ l’anima del club. “Il lato vulcanico e quello più creativo della sua personalità sono venuti alla ribalta nel corso della stagione. Sfoghi emotivi non sono rari per lui. Sebbene lo stile diretto e schietto di De Zerbi sia stato elogiato sia all’interno del club che da molti dei tifosi del Marsiglia, altrettanto accaniti, una fonte indica che a volte ha lasciato i giocatori con la sensazione di camminare sulle uova. Ma a livello senior si ha la sensazione che le occasionali bordate di De Zerbi abbiano suscitato reazioni positive da parte dei suoi giocatori“.
De Zerbi ha pure preso decisioni forti nel tentativo di rinnovare Marsiglia. Ad esempio la scelta di prendere Greenwood con il tecnico italiano che “ha fatto diversi goffi tentativi di minimizzare la portata delle gravi accuse che hanno portato il ventitreenne attaccante ad andarsene dal Manchester United“.
Tra le ultime turbolenze c’è anche l’intervista di Benatia a La Provence, pubblicata la mattina della partita, in cui accusava i giocatori di “carenze psicologiche”, attaccando le “talpe” in campo per aver fatto trapelare informazioni ai media e accusando i membri del club di agire contro gli interessi del Marsiglia.
Con tre partite di Ligue 1 ancora da disputare, è improbabile che la tensione intorno al club si abbassi presto.