Secondo Boiocchi, Beretta faceva “la cresta” sugli affari della Curva. Così Beretta ordina il suo omicidio e dopo va a Pietralcina al santuario di Padre Pio «per chiedere perdono»

Manuele Messina su Il Giornale scrive della confessione di Andrea Beretta, ex capo ultras interista oggi in carcere, sull’omicidio di Vittorio Boiocchi.
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Boiocchi non era convinto dell’unificazione delle sigle ultras
Sul Giornale si legge:
L’eliminazione del capo ultras nerazzurro Vittorio Boiocchi potrebbe essere alla base del «processo di forte saldatura» tra le tifoserie di Milan e Inter. Una saldatura necessaria in primis per gli affari, che volano grazie ai punti di contatto tra i due direttivi. E a cui il leader degli ultras interisti ucciso nell’ottobre 2022, che rappresentava quindi la «vecchia guardia» degli spalti, non poteva che essere contrario. È una delle ipotesi clamorose, ricostruita dagli agenti della Squadra mobile di Milano, negli atti dell’inchiesta dei pm sull’omicidio dello «Zio» Vittorio da parte del reo confesso è mandante Andrea Beretta. «Tra i soggetti non particolarmente convinti dell’unificazione delle sigle ultras vi era, prima della morte, lo stesso Boiocchi e non si può trascurare che per come si sono sviluppati i fatti in narrazione, l’eliminazione del capo ultras interista potrebbe aver favorito un processo di forte saldatura tra le due tifoserie».
Beretta è quindi il mandante dell’omicidio di Boiocchi. C’è una data ben precisa, “la sera di Santo Stefano 2018. È questa serata folle di scontri tra ultras napoletani e interisti in cui venne ucciso Daniele «Dede» Berardinelli – a fare partire la guerra tra i gruppi ultras interisti”.
La “cresta” di Beretta e il perdono chiesto a Padre Pio
In quel momento accadono due cose: “Boiocchi, da poco uscito dal carcere dopo 26 anni, estromette tutti i membri del vecchio direttivo, modificando gli assetti di potere e la galassia ultras si riunisce sotto lo stendardo della «Curva Nord». Questa diventa un «brand» che, grazie allo spirito imprenditoriale di Beretta, fa guadagnare molti soldi con il merchandising“.
Il business degli ultras non piace a Vittorio Boiocchi. “La sua accusa all’aspirante nuovo leader di fare la cresta sugli affari fa scattare l’omicidio. Beretta andrà a Pietralcina al santuario di Padre Pio, «per chiedere perdono» in due occasioni, dopo la morte di Dede e dopo l’omicidio di Boiocchi. Che ha pagato con la vita, è l’ipotesi, l’aver provato a ostacolate i nuovi rampolli-imprenditori della curva“.