La vittoria a Napoli avrebbe sigillato lo scudetto bis e invece… A Parma si è rivisto il secondo tempo tenero. La squadra è stanca

Inter, il pareggio di Billing sanguina ancora: ha complicato i piani nerazzurri (Gazzetta)
La Gazzetta dello Sport torna con la memoria a Napoli-Inter, a quell’1-1 e soprattutto al pareggio di Billing nel finale che ha tenuto aperto il campionato e – come scrive – complicato i piani interisti sia per il campionato che per la Champions. Ha costretto Inzaghi a far giocare i titolari più di quanto avrebbe voluto e la stanchezza ovviamente si fa sentire.
Scrive la Gazzetta dello Sport con Filippo Conticello:
I secondi tempi troppo teneri, ad esempio, si erano visti già: adesso la squadra è stanca, come normale che sia, nella corsa tra Italia ed Europa, ma almeno in apparenza lo era meno un mese fa, l’1 marzo a Napoli. Dopo la punizione di Dimarco, si poteva sigillare lo scudetto-bis, e invece il pareggio all’ultimo soffio di Billing sanguina ancora: ha complicato sia la campagna di A che, indirettamente, quella di Champions. Ancora prima, nel recupero cono la Fiorentina al Franchi, il crollo era stato molto peggiore: talmente teatrale e fragoroso, tre reti viola tutte nella ripresa, da far pensare alla classica partita storta che capita una volta in una stagione. Senza scordare i guai con il Diavolo, con cui si arriva da un 1-1 in Coppa Italia: nella primo derby di campionato, la seconda parte di gara aveva spalancato la porta alla testata finale di Gabbia. Una delusione per Inzaghi, reduce da 6 derby vinti di fila, ma niente in confronto all’incubo di Riad: la finale contro Conceiçao sembrava vinta sul 2-0, ma il 2-3 è stata una tempesta inattesa nel deserto. L’esempio paradigmatico di cosa succede a questa squadra quando è già convinta di aver portato la nave in porto.
Inter e Inzaghi processati dal Corsera: non si vincono così gli scudetti, superficialità e presunzione
Il pareggio 2-2 tra Parma e Inter è stata una brutta botta per l’ambiente interista che stava già preparando i festeggiamenti dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio di due gol. Stavano pregustando il vantaggio di sei punti in attesa che il Napoli giochi (domani sera) a Bologna contro la temibile squadra di Italiano. Poi, però, nella ripresa c’è stato il solito calo (come contro l’Udinese) che stavolta ha cambiato il risultato. L’Inter avrebbe potuto anche perdere.
Scrive il Corriere della Sera con Alessandro Bocci:
L’Inter si fa male da sola e sul più bello, all’alba della 31ª giornata che poteva essere decisiva per lo scudetto. È vero che mercoledì la squadra di Inzaghi ha giocato 95 minuti ad alta intensità nel derby di Coppa Italia e che martedì, in Baviera, l’attende il Bayern Monaco. Ma cedere di schianto, in vantaggio 2-0 e con 6 punti di vantaggio sul Napoli, è una leggerezza che sfiora l’autolesionismo. Superficialità e presunzione. Non si vincono così gli scudetti. La capolista stacca la spina all’inizio del secondo tempo, convinta di aver già chiuso la pratica e dopo l’uno-due del Parma, riaggiustato da Chivu, rischia persino di perdere. Tutto sbagliato. Anche i cambi ordinati da Inzaghi, squalificato e perciò in tribuna. Simone pensa alla gestione complessiva e non alle urgenze del Tardini. L’inter nel braccio di ferro con il Napoli regala un assist agli azzurri che, vincendo domani sera a Bologna, possono arrivare a meno 1. Non sarà facile però.