L’Inter è vuota di molto e piena di poco, tre sconfitte consecutive, senza segnare gol, diciotto punti in meno rispetto allo scorso torneo

Inzaghi ha perso due scudetti su tre, potrebbe consegnare anche questo al Napoli (Damascelli)
Uno stralcio dell’editoriale di Tony Damascelli per Il Giornale:
Adesso viene il bello, sei ore di campionato per decidere un viaggio di nove mesi. Visto il Barcellona grandioso nella finale di coppa del Re contro il Real Madrid, vista l’Inter, sfiancata e nervosa contro la Roma, fino a mercoledì sera soltanto pensieri grigi e molesti, segnali cattivi, crisi di energie fisiche e mentali, batosta contro la squadra giallorossa di un grande Ranieri che continua ad essere trattato come il nonno simpatico, da compatire e poi mettere da parte invece la sua saggezza andrebbe spiegata ogni giorno ai forsennati del cosiddetto calcio spettacolo.
L’Inter è vuota di molto e piena di poco, non è soltanto un gioco di parole, tre sconfitte consecutive, senza segnare gol, diciotto punti in meno rispetto allo scorso torneo, Inzaghi ha perso due scudetti su tre, potrebbe consegnare anche questo al Napoli come già gli è accaduto, 4 partite da giocare e le due di champions che potrebbero riportare la luce dopo il buio assoluto odierno, i sintomi non consentono ottimismo, il recupero di Thuram è vitamina indispensabile, il resto è in riserva manifesta.
Inzaghi: «Sarebbe troppo facile parlare degli arbitri, dobbiamo concentrarci per capire i nostri errori»
Dopo la sconfitta in casa contro la Roma, l’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi, ha parlato in conferenza stampa
Ti aspettavi mancassero tante cose insieme in questa partita? «Nel primo tempo non abbiamo fatto una partita come siamo abituati, senza pressioni e con distanze larghe, e abbiamo pagato. Il gol è stato un episodio fortuito ma la Roma ha fatto un’ottima partita. Nel secondo tempo abbiamo messo tutto quello che avevamo per pareggiare, e i nostri tifosi credo lo abbiano capito. L’applauso finale è stato bello ma non ci fa dimenticare questa brutta sconfitta. Mancano partite e dovremo pensare a quella tra 72 ore a Barcellona».
Cosa serve per ricaricere le energie per mercoledì? Thuram sarà convocato? «Non lo so, serve tutto. Riposo, recuperi; non è opportuno parlare di ciò che doveva essere e non c’è stato. Sapevamo dei calendari, lo abbiamo voluto. I giocatori avranno sempre la mia riconoscenza perché stanno dando tutto».
Ci sono analogie con quanto accaduto due anni fa che ti fanno essere ottimista? «Assolutamente. Non c’era bisogno di vedere ieri il Barcellona per capire che squadra dobbiamo affrontare. Due anni fa non eravamo in corsa per tre competizioni, dobbiamo andare avanti sapendo che dopo Barcellona atterreremo e dopo 48 ore giocheremo col Verona. Avanti con fiducia sperando di recuperare i giocatori che mancano».
Come si fa a tornare insieme in poco tempo? «Nel secondo tempo la squadra era insieme, abbiamo fatto la partita che dovevamo fare inizialmente. Se la riaprivi prima le partite sono tutte imprevedibili, dobbiamo essere bravi a fare una partita d’insieme con una grandissima squadra, con tanto rispetto ma senza paura».
Qualcosa non torna sul fronte arbitrale nelle ultime partite? «Sarebbe troppo facile parlarne, noi dobbiamo concentrarci per capire perché al di là di ciò succedono queste cose».
Perché tanta fatica nel fare il vostro gioco nel primo tempo? «Chiaramente c’è il valore dell’avversario che non perdeva da 17 partite, quello incide. Poi c’è mancata lucidità nelle pressioni e nelle scelte».