A Madrid ha chiuso il match di Arnaldi nel buio tecnologico, senza giudici di linea. In un match che passerà alla storia

Lahyani l’arbitro di tennis più forte del blackout in Spagna: arbitra da solo, senza falco, con carta e penna
Ora voi ve lo dovete immaginare, perché non ci sono highlights, immagini, niente di niente. Ma è andata così: Arnaldi ha battuto Dzumhur al Masters 1000 di Madrid mentre attorno a lui il mondo si spegneva. Il blackout in Spagna e portogallo ha mandato in tilt mezza Europa ma non il giudice di sedia, il leggendario Mohamed Lahyani. Il quale non s’è arreso alla disconnessione totale: ha arbitrato alla vecchia maniera, senza Falco, senza Var, ma pure senza i giudici di linea che ormai non ci sono più. Per cinque game, quando Arnaldi vinceva 6-3 3-2, ha chiamato tutti i punti da solo, se li è segnati a penna. Chiudendo una partita che suo modo resterà alla storia: l’unica andata avanti del torneo.
Eurosport lo definisce un arbitraggio “analogico”. Cosa sia successo in quei cinque game finali, nel buio tecnologico lo ha raccontato Federico Ferrero, telecronista di Eurosport e Sky Sport, che stava commentando il match. In uno studio Sky, Ferrero ha spiegato come Lahyani abbia arbitrato senza supporto tecnologico, né altro. Come in un torneo dei circuiti minori.