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Libero spiega ai tifosi dell’Inter perché essere felici anche con “zeru tituli”: “L’obiettivo è essere competitivi”

Tiene un sermone al tifoso interista medio: “è legato alle logiche del passato, la solidità finanziaria viene prima della bacheca”

Libero spiega ai tifosi dell’Inter perché essere felici anche con “zeru tituli”: “L’obiettivo è essere competitivi”
Inter Milan's Italian coach Simone Inzaghi reacts before the Italian Serie A football match between Inter Milan and Roma at the San Siro stadium in Milan on April 27, 2025. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)

Claudio Savelli su Libero spiega al mondo interista perché essere orgogliosi nonostante si sia passati dal “triplete” al rischio concreto di “zero tituli”. La Coppa Italia è sfumata, il campionato – a quattro giornate dalla fine – si è complicato visto che il Napoli è quattro punti avanti e in semifinale di Champions l’Inter affronta il Barcellona da 155 gol in stagione. Quello di Savelli è un manuale che spiega come piegare la realtà alle proprie convinzioni.

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“La storia della corazzata l’hanno raccontato gli altri”, l’autoconvincimento di Libero

Sul quotidiano si legge:

L’Inter è orgogliosa e soddisfatta della stagione a prescindere da quanti titoli metterà in bacheca. Ed era così anche prima che iniziasse la settimana che ha spazzato via la Coppa Italia e, con ogni probabilità, lo scudetto. Per il tifoso medio questo è un ragionamento da perdenti. Fatica a vederci un pensiero strategico dietro che, invece, c’è stato. L’Inter sta cercando di far capire che se nei prossimi anni avrà una rosa più giovane, forte e competitiva di questa, sarà anche e soprattutto grazie a questa annata che porterà il bilancio in attivo, darà finalmente margine per operare e, in altre parole, metterà fine al periodo di difficoltà post-pandemia.

C’è una parte di tifoseria interista “legata alle logiche del passato e non si capacita che l’obiettivo di un top club contemporaneo è essere competitivi sul lungo periodo mantenendo solidità finanziaria prima che riempire la bacheca”.

Dimentica, questo tifoso, che l’Inter non ha mai detto che l’obiettivo era vincere tre, quattro, cinque trofei, e non lo ha detto nemmeno Inzaghi quando faceva il “tre” con le dita: lui, così come il presidente, hanno sempre dichiarato che l’ambizione (parola chiave) era essere competitivi (altra parola chiave) in tutte le competizioni. In altri termini, che si provava a fare questo salto di qualità rispetto agli anni precedenti. Già perché quando l’Inter di Inzaghi è andata vicino allo scudetto o lo ha vinto, è uscita agli ottavi di Champions; viceversa quando è arrivata in finale di Champions non è mai stata competitiva per lo scudetto. Idem, in peggio, nelle stagioni pre-Inzaghi.

Inter non ha fatto mercato

Era chiaro all’interno della società che, per arrivare in fondo a tre competizioni, doveva girare tutto bene. Quasi niente è andato per il verso giusto eppure l’Inter ci è quasi arrivata, a conferma che la storia della corazzata l’hanno raccontata gli altri, non l’Inter stessa. Gli infortuni si sono susseguiti e il rendimento dei rinforzi non ha compensato il calo dei titolari e delle riserve già presenti lo scorso anno in rosa. Non si può però contestare il mercato estivo dato che non è stato un vero e proprio mercato. A questo va sommata la consapevolezza di avere un gruppo in buona parte a fine ciclo e reduce dalla sbornia del ventesimo scudetto.

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