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L’Inter ha un gap di 369 milioni col Barça, ma Inzaghi ha trasformato il low cost in una filosofia vincente (La Stampa)

L’impresa dei nerazzurri in Champions riscrive le leggi del calcio moderno: non sempre chi ha più soldi vince. Marotta docet.

L’Inter ha un gap di 369 milioni col Barça, ma Inzaghi ha trasformato il low cost in una filosofia vincente (La Stampa)
Db Milano 16/04/2025 - Champions League / Inter-Bayern Monaco / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

L’Inter è riuscita nell’impresa di raggiungere le semifinali di Champions League pur essendo il club più povero tra quelli rimasti nella competizione.

Inzaghi ha trasformato l’Inter low cost con una filosofia vincente

La Stampa scrive:

Si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100. L’impresa dell’Inter in Champions riscrive le leggi del calcio moderno. Non sempre chi ha più soldi vince: si può essere competitivi con le idee giuste tra campo e mercato, confermando la bontà del modello varato da Marotta dove i risultati sul campo vanno a braccetto con il rispetto del bilancio economico. Ritrovarsi in semifinale di Champions dopo un mercato senza spendere soldi, cambiando peraltro proprietà, vale oro per una società che insegue il sogno del triplete potendo contare sulla metà dei ricavi del Psg e ha un gap di 369 milioni nei confronti del Barcellona. Simone Inzaghi ha saputo trasformare il low cost in una filosofia vincente.

Contro il Bayern tracce dell’era di Herrera e germogli di Mourinho

Sulla Gazzetta si legge:

Questi novanta minuti sono un condensato della storia dell’Inter, contengono tracce della Grande Inter di Herrera e germogli dell’Inter di Mourinho e del suo Triplete. L’Inter sta in Europa come un vascello dentro le tempeste, ama battagliare con le onde grosse. Per la decima volta è entrata nelle favolose quattro della Coppa dei Campioni/Champions League. Contro il Barcellona partirà alla pari, non sarà facile neppure per Lewandowski, Yamal e compagni scrollarsi di dosso questa squadra allo stesso tempo rotonda e quadrata, tignosa ed essenziale. Il Bayern dominante può prendersela solo con se stesso per i due gol subiti su corner nel giro di tre minuti, il “blackout” dell’eliminazione.

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