ilNapolista

Maradona non era né drogato né ubriaco quando è morto

È quanto emerso dalle analisi del sangue del campione argentino presentate nel corso del processo per stabilire i responsabili della sua morte

Maradona non era né drogato né ubriaco quando è morto
View of murals depicting Argentinian football legend Diego Maradona at La Boca neighborhood, in Buenos Aires on November 25, 2020, on the day of his death. (Photo by ALEJANDRO PAGNI / AFP)
Prosegue il processo in Argentina per la morte di Diego Maradona e vengono fuori notizie sempre più inquietanti. Dall’autospia era emerso che il Pibe De Oro era morto dopo almeno 12 ore di agonia. Uno degli esperti forensi responsabili dell’autopsia di Maradona aveva affermato che il grande calciatore argentino aveva sofferto almeno 12 ore di agonia prima della sua morte e ha osservato che “qualsiasi medico” avrebbe dovuto notare i sintomi diversi giorni prima.
Oggi è emerso il contenuto del sangue dell’attaccante argentino quando morì il 25 novembre 2020. Maradona non era né drogato né ubriaco quando è morto.  Nel sangue di Maradona quando è morto non furono trovate tracce di droga o di alcool, dunque. Giovedì 3 aprile è prevista la seconda udienza del processo e a testimoniare saranno Veronica Ojeda, ultima fidanzata di Maradona, e le tre sorelle di Diego: Claudia, Ana e Rita.

La più piccola delle figlie di Maradona è uscita dall’aula

Jana, la più piccola delle figlie di Diego, ha preferito non vederlo: è uscita prima dall’aula. «Edema generalizzato dalla testa ai piedi, disidratazione, liquido nel cuore, nei polmoni, nell’addome. Diego è rimasto in agonia per 12 ore e il suo cuore pesava 503 grammi, il doppio del peso normale» ha dichiarato il medico Carlos Mauricio Cassinelli, uno degli esperti forensi dell’obitorio di San Fernando.

Il neurochirurgo Leopoldo Luciano Luque è uno dei sette imputati dell’equipe medica accusati di «omicidio colposo con dolo eventuale» per la scomparsa dell’ex campione del Napoli in un’abitazione nel quartiere di San Andrés, Tigre il 25 novembre 2020 all’età di 60 anni. A differenza della famosa foto stampata, il filmato non è diventato virale perché l’udienza non di ieri non è stata trasmessa in diretta e le immagini non sono trapelate. Ai giornalisti presenti è stato imposto il divieto di filmare. A raccontarlo sono stati i presenti come Fernando Burlando, avvocato delle figlie del Diez, Dalma e Giannina (che hanno scelto di non testimoniare ancora): «È stata una giornata dura. Nei polmoni e nel cuore di Diego c’erano quattro litri di liquido: l’edema non era frutto di un’emergenza improvvisa. La sua morte si poteva evitare».

ilnapolista © riproduzione riservata