A Dazn: «Oggi dobbiamo essere molto liberi di mente per portare a casa un risultato positivo. Thuram? Sono ottimista per mercoledì»

Il presidente dell’Inter Beppe Marotta ha parlato ai microfoni di Dazn prima del match casalingo contro la Roma valido per la t34esima giornata di Serie A.
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Marotta: «Dobbiamo essere di mente molto liberi »
Lo stato d’animo?
«La squadra è consapevole di recitare un ruolo importante e affrontare una squadra impegnativa come la Roma. Conterà molto l’aspetto mentale».
Come sta Thuram?
«Sta recuperando lentamente. Sono molto ottimista, sono convinto che ce la possa fare per mercoledì».
Una parola sulla scomparsa di Jair?
«Ho avuto modo di vederlo e di apprezzarne le qualità. Era parte integrante di un’Inter campione, sotto la presidenza di Angelo Moratti. Nel maggio ’65 fece un gol importantissimo col Benfica. Ci ha lasciato, ormai la grande Inter è rappresentata da pochi campioni e spero posano durare a lungo. Rappresentano un momento bellissimo della storia del club».
Quanta fierezza c’è nell’essere in corsa su due fronti?
«A questi ragazzi e a questo allenatore non c’è nulla da rimproverare, ma da fare i complimenti per una stagione difficilissima. Molto difficile convivere con queste competizioni. Avremo ancora difficoltà, ma possiamo ancora regalarci grandissime soddisfazioni. Dobbiamo essere di mente molto liberi oggi, per portare a casa un risultato positivo».
«Abbiamo chiesto di rinviare Inter-Roma perché era giusto ma abbiamo capito che il calendario è troppo intasato»
Beppe Marotta, presidente e amministratore delegato dell’Inter, è tornato a Sport,ediaset prima di Inter-Milan, ritorno della semifinali di Coppa Italia.
Cosa è successo nello spostamento di Inter-Roma?
«Intanto è l’occasione per rinnovare il sentimento di cordoglio verso la figura molto nobile di Papa Bergoglio, vicino alle realtà sportive. Ho condiviso con lui dei discorsi sui valori dello sport e che rappresentano i valori della società. Ringrazio allenatore e giocatori che pur avendo a disposizione lo slot delle 20.45 hanno risposto positivamente al nostro invito di giocare domenica nonostante l’impegno col Barça. Questo ci permette di pensare ai problemi terreni: il calendario è molto fitto, dobbiamo rimetterci mano perché il calcio possa tornare esempio sociale con armonia di competizioni».
Avete pensato al rinvio della partita a data da destinarsi?
«No, noi abbiamo chiesto di rinviare perché era giusto. Abbiamo un impegno ravvicinato, quello col Barcellona, che forse è l’appuntamento più importante dell’anno. Di questo penso ne potrebbe giovare tutto il movimento calcistico italiano. Penso che sia la prima volta che una squadra impegnata in semifinale di Champions giocherà di domenica, ma lo facciamo con spontaneità. Abbiamo cercato il rinvio ma abbiamo capito che il calendario è troppo intasato e non c’era spazio per ricollocare il match».