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Mbappé: «Non è stata una decisione difficile scegliere tra il Real Madrid e i soldi»

A El Objetivo: «Ancelotti è un po’ tutto: sa quando essere un padre, un amico, un capo. Salute mentale? Ora per fortuna non si ha paura a parlarne»

Mbappé: «Non è stata una decisione difficile scegliere tra il Real Madrid e i soldi»
Cc Madrid 19/02/2025 - Champions League / Real Madrid-Manchester City / foto Cesar Cebolla/Image Sport nella foto: esultanza gol Kylian Mbappe'

Kylian Mbappé sta già concludendo la sua prima stagione al Real Madrid e sta già lasciando il segno. L’attaccante ha rilasciato la sua prima intervista in spagnolo ad Ana Pastor su El Objetivo.

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Mbappé: «Ancelotti sa essere un padre, un amico, un capo»

Mbappé ha ammesso in diverse occasioni che giocare per il Real Madrid è un sogno che si avvera, un club per cui ha intenzione di giocare per molti anni, ed è per questo che non ascolta nessuna offerta:
«No, no, sono a Madrid e voglio lasciare il segno. Se le offerte sono buone significa che stai facendo bene il tuo lavoro, ma non credo di avere nient’altro che Madrid in mente».

Il rapporto con Florentino Perez.
«Ho un buon rapporto con il presidente. Quando gli ho detto che sarei rimasto a Parigi, un anno fa, anche lui era dalla mia parte. Le cifre del mio ingaggio? Ci sono molte cose vere che si dicono e altre false. Non ho problemi a parlare di soldi. Volevo solo giocare qui, con la maglia, segnare gol e far gridare il mio nome alla gente. La cosa più importante è essere felici. Ancelotti è un po’ tutto: sa quando essere un padre, un amico, un capo. Ha fatto la storia qui e vuole continuare a farla. Vinicius? Non riesco a immaginare Madrid senza Vini. Giochiamo bene insieme e aiuteremo la squadra».

Com’era Kylian Mbappé da bambino?
«Era un ragazzo normale che aveva un sogno. Non ero un bambino “straordinario”, ero una persona normale che aveva un sogno».

Il francese ha confessato che il suo momento migliore nel club è stato il primo gol segnato al Santiago Bernabéu:
«Sono un fan delle prime volte. Penso al primo gol qui (al Santiago Bernabéu). L’emozione di un nuovo passo nella storia».

«Anche contro il Manchester City, la tripletta in una grande serata di Champions League. La gente ama le serate di Champions League al Bernabéu, ma mi limiterò al primo gol perché è la prima volta che puoi provare quell’emozione che hai desiderato fin da bambino».

«Pallone d’Oro? Preferisco vincere una Champions League con il miglior club del mondo, significa vincere il titolo più importante e fare la storia qui. Il Pallone d’Oro è un onore individuale. Scelgo la Champions League. Voglio vincere titoli con il Madrid, per segnare un’epoca».

Mbappé sulla decisione di lasciare il Psg per il Real:
«Non è stata una decisione difficile scegliere tra il Real Madrid e i soldi. Ogni giorno vivo un sogno per giocare qui. Zidane era il mio idolo, ho iniziato grazie a lui. Questo club ha un’aura che gli altri non hanno. È il migliore al mondo. Da quando è arrivato Cristiano, ho seguito ogni partita; era il mio altro idolo. Avevo questo sogno, e ora è realtà. Vivere qui poi mi piace. La gente è molto aperta, sento il loro affetto. Mi piace il cibo, soprattutto il prosciutto».

Su temi come razzismo e salute mentale.
«Il razzismo fa parte della vita, non solo del calcio. Dobbiamo fermarlo, dobbiamo agire. I giocatori si sostengono a vicenda più di prima, ma non è abbastanza. Io do la mia opinione e non ho paura: prima di essere un calciatore, sono un uomo normale e vedo le cose che accadono nella vita. Salute mentale? Conosco persone e compagni di squadra che hanno sofferto di depressione. Ora la gente non ha paura di parlare di queste cose, e questo è un bene. Anche io ho toccato il fondo in modo sportivo, non mentale. Ho molto rispetto per questo problema».

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