A The Athletic: «Qui non devi solo dimostrare di giocare bene. Ci sono state partite per me in Serie A più difficili che in Premier».

Scott McTominay ha rilasciato un’intervista a The Athletic (a firma Rory Smith) in cui racconta dei suoi inizi con il Manchester United e l’arrivo a Napoli.
McTominay: «Anche se giocavo poco allo United, ho sempre dimostrato di essere pronto»
Il centrocampista del Napoli rivela di essere rimasto molto soddisfatto dalla cucina italiana e campana, per lui una rivelazione sono stati i pomodori:
«Non li ho mai mangiati a casa mia, dove sono “acqua rossa”. Qui, in realtà, hanno il vero sapore dei pomodori. Ora li mangio come spuntino».
Dopodiché ha iniziato a raccontare il suo primo periodo al Manchester United:
«Quando sono entrato in prima squadra, mi sentivo in una posizione sbagliata in campo. Non era colpa di nessun allenatore. I miei punti di forza sono sempre stati entrare in area di rigore, segnare, creare problemi agli avversari. Ma sono stato usato come mediano, o come difensore centrale, e questo non è mai stato il mio vero ruolo. Ma quando giochi per il Manchester United e hai 20 anni, non puoi bussare alla porta del tecnico e dire che ti aspetti di giocare da numero 8 superando Pogba. Non è realistico. Devi imparare e fare quello che ti viene chiesto. Nelle ultime stagioni, ho iniziato a entrare un po’ di più in area, a segnare più gol, e poi l’anno scorso è stata la mia miglior stagione».
Ha aggiunto, in merito al fatto che lo United non gli abbia mai dato una piena fiducia, dato che ingaggiavano sempre qualcuno che potesse prendere il suo posto:
«Ingaggiavano sempre qualcuno che poi non era quello che necessariamente la gente si aspettava che fosse. La mia mentalità era che ero sempre lì, pronto a cogliere la mia opportunità. Ho sempre voluto dimostrare il mio valore, dimostrare che potevo giocare ogni partita. È il Manchester United. Devi essere pronto. I tifosi altrimenti non ti tollerano. Ho avuto la fortuna di giocare 250 partite, di vincere la Carabao Cup e la Fa Cup, ma avrei voluto vincere di più».
Del suo arrivo a Napoli ha raccontato:
«Le cose si stavano complicando a Manchester. Non sapevo cosa stesse succedendo esattamente. La gente deve stare attenta quando dice che l’Italia o la Spagna non sono alla pari della Premier League. Fisicamente e tatticamente, ho avuto alcune partite più difficili in Serie A».
McTominay sta anche migliorando con l’italiano, grazie alle lezioni che prende due volte alla settimana:
«Ho sempre voluto imparare un’altra lingua. Ed è importante che i tifosi mi vedano abbracciare anche la cultura. La città è incredibile. Dobbiamo dimostrare di essere legati sia alla cultura che alla città di Napoli, oltre a giocare bene».