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Okafor, 36 minuti in tre mesi. Al Torino segnò alla prima giornata, con la maglia del Milan (Corsport)

L’ala svizzera non gioca mai, solo in teoria è il sostituto di Neres. L’ultima apparizione a Venezia dove creò l’occasione più pericolosa

Okafor, 36 minuti in tre mesi. Al Torino segnò alla prima giornata, con la maglia del Milan (Corsport)
Db Como 23/02/2025 - campionato di calcio serie A / Como-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Noah Okafor-Gabriel Strefezza

Okafor, 36 minuti in tre mesi. Al Torino segnò alla prima giornata, con la maglia del Milan (Corsport)

A Monza ha giocato Spinazzola nel tridente, mentre oggi Conte ha deciso di cambiare sistema e di rilanciare la formula con le due punte: Lukaku e Raspadori.

Okafor mai.

L’assenza di Neres, oltre all’emergenza infinita, hanno indotto l’allenatore a rimodellare e trasformare la squadra adottando una soluzione o l’altra. Ma non quella che teoricamente sarebbe la consequenziale: Noah Okafor, in un solo concetto l’uomo che a febbraio è stato ingaggiato in prestito dal Milan dopo la cessione di Kvara ma anche un esterno sinistro offensivo come Khvicha e David.

Il suo impiego è stato davvero molto ridotto: 4 presenze in corsa su 12 partite, per un totale di 36 minuti. Titolare: mai.

Una parabola mai decollata e finita, per il momento, nelle acque della laguna di Venezia: la sua ultima apparizione è datata 16 marzo, nella parte finale del secondo tempo. A dire il vero, Okafor fu anche protagonista di un ottimo spunto sulla fascia sinistra con tanto di cross al bacio per Simeone: da xG, la migliore occasione gol creata dal Napoli. Poi, dopo quella trasferta, mai più schierato: la sosta non è servita a invertire il trend, anzi, durante la pausa accusò anche qualche piccolo problema fisico.

Anche oggi contro il Torino, dicevamo, non sarà della partita dal 1’. Già, il Toro: quando con il Milan lo ha incontrato a San Siro alla prima giornata, gli bastarono dodici minuti per uscire dalla panchina e segnare il gol del 2-2 salva Diavolo. La stagione era cominciata con altre premesse. 

Tacchinardi: «Le parole di Conte? Mandano via Kvara, dicono che ti prendono uno e poi arriva Okafor. Non è corretto»

Alessio Tacchinardi, ex bandiera della Juventus, è intervenuto a “Tiki Tacco”, trasmissione de “Il Bianconero”, parlando delle ultime dichiarazioni di Antonio Conte, allenatore del Napoli, in conferenza stampa.

Le parole di Tacchinardi:

«Messaggio ogni tanto con lui per fargli i complimenti… Il Napoli contro l’Empoli ha fatto delle uscite palla bassa, sereni, senza pressione con l’Inter a sei punti che se perdi, o anche pareggi, sei a casa. Hanno giocato con una serenità, una personalità. Questo perché c’è un accentratore di pressione, di tensioni che sa lavorare, sa preparare le partite, sa fare uscire. Guarda il Napoli come gioca, Conte è il più forte che ci sia e non lo dico perché è mio amico, è un fenomeno.

Detto questo, l’ho sempre detto: è follia che a gennaio ti promettono un giocatore, ti mandano via Kvara, ti dicono che ne prendono uno e poi prendono Okafor. Non è corretto. E penso che questa dichiarazione fosse nel pentolone da tempo e adesso l’ha tirata fuori. Io quella cosa lì la sapevo. Se vuoi costruire devi avere un progetto e poi se ti dico una cosa è quella.

Non vorrei che questo possa disturbare l’ambiente tutto, perché c’è da lottare fino alla fine con l’Inter. Conosco Conte ma non conosco l’ambiente».

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