A parte gli acquisti vetrina Bellingham e Mbappé; Florentino non fa acquisti da due anni. La ristrutturazione dello stadio per ora è una zavorra

The Athletic fotografa perfettamente il momento del Real Madrid restituendo un’immagine piuttosto eloquente. Sotto 2-0 dopo 70′, Ancelotti si rivolge alla panchina. La soluzione migliore che ha trovato tra i suoi sostituti? Mandare in campo il terzino Lucas Vazquez, 34 anni quest’estate, al posto del 39enne Luka Modric.
Dopo il 3-0 di Mikel Merino, la ciliegina sulla torta dopo i due spettacolari gol su punizione di Declan Rice, arriva il secondo cambio di Ancelotti. “All’80° minuto, cambia il terzino sinistro, Fran Gonzalez al posto di David Alaba“. Infine, l’unico vero cambio offensivo: a cinque minuti dalla fine Rodrygo al posto del fantasista Brahim Diaz.
Nessuna di queste mosse ha cambiato l’inerzia della partita. “Il risultato finale è stato negativo per il Madrid, ma la schiacciante superiorità dell’Arsenal è stata peggio“. Anche Bellingham lo sa e alla Cbs ha dichiarato:
«L’Arsenal avrebbe potuto segnare molto di più (dei tre gol segnati), siamo stati fortunati a subire tre gol».
Il Real, nonostante tutti i nomi stellari, “non è abbastanza attrezzato per competere con gli avversari più ostici“.
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Ad Ancelotti mancano giocatori esperti ed affidabili
Al di là della serie di infortuni che hanno subissato la squadra di Ancelotti, “la mancanza di giocatori esperti e affidabili ha costretto il tecnico a improvvisare costantemente e a provare soluzioni a breve termine, causando ulteriori problemi“.
La sensazione è che “non c’è mai stata un’idea precisa di quale fosse la migliore formazione per il Real Madrid. Ha mandato in campo i giocatori più esperti disponibili, sperando che una scintilla di genio individuale degli attaccanti risolvesse le partite“.
Questo ha funzionato con Manchester City e Atletico Madrid. Ma, in questa stagione, contro il Barcellona ad esempio hanno sempre perso. Sono arrivate sconfitte anche contro Milan, Liverpool, Athletic Club e Valencia.
“È una situazione strana“, secondo The Athletic. “Il Real Madrid è orgoglioso di essere il club più ricco del mondo, affermando di essere stato il primo a generare più di un miliardo di euro di fatturato in una stagione lo scorso luglio. Ma questo non si è tradotto in un numero sufficiente di giocatori utili da convocare. Occasionalmente, il Madrid spende molto per un galattico, come Bellingham dal Borussia Dortmund per 103 milioni di euro nell’estate del 2023. O Mbappé – con il suo enorme compenso e il suo ingaggio – l’anno scorso da svincolato dopo aver lasciato il Paris Saint-Germain. Hanno anche continuato a scommettere su giovani promesse come Endrick e Guler. Ma raramente si fa un’analisi lucida dei punti di forza e di debolezza della squadra, per capire quali ruoli debbano davvero essere rafforzati a breve o lungo termine. Né le preferenze tattiche dell’attuale allenatore sono una priorità quando si pianificano i trasferimenti“.
Il Real Madrid non fa mercato da almeno due stagioni
L’esempio più cristallino è l’addio di Karim Benzema. Quando lasciò il club, Ancelotti chiese Harry Kane. Il club respinse la richiesta e l’italiano improvvisò creando un ruolo più offensivo per Bellingham. Se ha funzionato? Segnò 23 gol e il Real Madrid vinse la Liga e la Champions League.
La scorse estate hanno salutato il Real Toni Kroos, Nacho (difensore) e Joselu (attaccante). L’unico giocatore ad arrivare è stato Mbappé. “L’ultima sessione invernale di mercato è stata ancora più sconcertante. Nonostante i tre difensori (Alaba, Carvajal e Militao) fuori gioco per infortuni, non è stato effettuato alcun acquisto“.
“Il problema principale è il miliardo e oltre speso negli ultimi anni per la ristrutturazione del Bernabeu, pianificata da tempo da Florentino Perez. I ricavi extra generati dal nuovo impianto sarebbero dovuti essere la chiave per la futura solidità finanziaria del club. Tuttavia, gli sforamenti nei costi di costruzione e le difficoltà nell’ospitare concerti e altri eventi non calcistici hanno impedito che questo impulso si concretizzasse“.
“Certamente Ancelotti ha le sue responsabilità, ma la responsabilità finale delle difficoltà in questa stagione ricade altrove, all’interno del club“, conclude The Athletic.