A Marca in riferimento al rigido iter dell’Itia: «Si stabilisce un programma in cui saremo presenti a tutte le ore del giorno. Se te ne dimentichi, è un errore (ne hai tre)»

Alla vigilia del Masters 1000 di Madrid (Mutua Madrid Open), Andrey Rublev ha concesso un’intervista ai microfoni di Marca. Durante la chiacchierata, il russo si è soffermato anche sul tema doping criticando alcune norme in vigore e raccontando come i giocatori vivono dietro le quinte.
Rublev e il tema doping
Come noto, i tennisti devono seguire delle regole rigidissime in tema anti-doping. «È un argomento che mi spaventa», ha esordito il moscovita. «Si stabilisce un programma in cui saremo presenti a tutte le ore del giorno. Se te ne dimentichi o non ci sei, la tua essenza viene intesa come un errore (se ne hanno tre a disposizione, ndr). Non è giusto. Ti fa vivere in un costante stato di stress», ha sottolineato.
Rublev fa riferimento al programma di tracciamento dell’Itia, che richiede ai giocatori di dichiarare in anticipo le loro disponibilità per consentire controlli antidoping a sorpresa. Tre inadempienze, per omissione o assenza, equivalgono a una violazione. «Ad esempio, ieri ho dimenticato di modificare il mio calendario perché ero a Madrid. Per fortuna non è successo niente di grave», ha rivelato Rublev.
L’ansia di cadere in fallo è talmente grande da influenzare la vita quotidiana. «Nel corso degli anni, sono diventato diffidente nei confronti dei farmaci. Se mi sento male, evito di prendere qualsiasi cosa», ha detto il russo. «Nel mio caso, sono fortunato se riesco a parlare con i medici, ma non è così per tutti». Il problema non sono solo i medicinali: «I dubbi si estendono anche al cibo; perfino nella carne ci sono sostanze proibite. Possono farti impazzire», ha affermato Rublev.
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E in effetti – come sottolinea Marca stesso – il buon Andrey non ha esagerato. L’Itia, infatti, mette in guardia i giocatori sui rischi associati al consumo di carne in diverse nazioni dell’Asia, del Sud e del Centro America, poiché in queste regioni potrebbero essere utilizzati steroidi per favorire la crescita. In alcuni Paesi, e al di sotto di determinate soglie, la scoperta di queste sostanze è classificata come “rilevamento atipico” e non comporta una sanzione immediata, ma richiede all’atleta di dimostrare la propria innocenza.