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Salviamo il soldato Antonio Conte dagli allenatori del lunedì. De Laurentiis chiarisca le ambizioni del Napoli

Solo l’autolesionismo partenopeo può sminuire l’impresa che sta compiendo. Adl vuole un Napoli da Champions o da scudetto? Questo è il punto

Salviamo il soldato Antonio Conte dagli allenatori del lunedì. De Laurentiis chiarisca le ambizioni del Napoli
Db Monza 19/04/2025 - campionato di calcio serie A / Monza-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Salviamo il soldato Antonio Conte dagli allenatori del lunedì. De Laurentiis chiarisca le ambizioni del Napoli

Purtroppo, l’autolesionismo partenopeo non è una novità.
A Napoli abbiamo già visto esonerare Carlo Ancelotti e divorziare da Luciano Spalletti.
Adesso (da una miope minoranza) nel mirino c’è A. Conte.

In un mondo minimamente normale un allenatore primo in classifica dopo il penoso campionato dello scorso anno (e senza Osimhen e Kvara) dovrebbe ricevere “zero critiche” ed essere “sommerso” dai complimenti. E invece gli allenatori del lunedì  non risparmiano nessuno.

“Conte con i giocatori di cui dispone non ha fatto nessun miracolo”. Questa “sentenza” (emessa anche da noti commentatori nazionali) merita una risposta senza troppi giri di parole. Ma davvero vogliamo paragonare la formazione (titolare) del Napoli con quella (titolare) dell’Inter?

Basta essere mediamente “sobri” per riconoscere che nella formazione base dell’Inter troverebbero spazio non più di 2/4 calciatori del Napoli. In valore assoluto, dunque, il campionato partiva con l’Inter in vantaggio da 9 a 2 a 7 a 4. E per non infierire non mi soffermo sulla differenza di valore delle panchine.

Sulla seconda “supercazzola” (Conte gioca con la formazione che ha vinto lo scudetto) la faccio breve.
Spalletti giocava con Kvara/Osimhen/Lozano (uno degli attacchi più forti d’Europa), il Napoli attuale gioca con: Spinazzola/Lukaku/Politano.
Ma di cosa parliamo?

Anche l’ultima critica ad Antonio Conte, reo di aver turbato con le sue dichiarazioni la serenità dello spogliatoio e dell’ambiente, è totalmente infondata.
Altro che parole sopra le righe e fuori tempo.
Aurelio De Laurentis dovrebbe andare a piedi a Pompei per la pacatezza con la quale A. Conte ha reagito (dopo tante settimane) alla incredibile cessione di Kvara senza una adeguata sostituzione.
Antonio Conte avanzando dubbi sulle “cose che si possono fare a Napoli” pone un interrogativo molto serio che va esplicitato per evitarci un dibattito surreale sui difetti caratteriali del nostro allenatore.
Stiamo sul tema vero dei prossimi mesi

L’obiettivo del Napoli (negli anni 2025/26/27) è qualificarsi per la Champion o costruire una squadra che per rosa, strutture ed organizzazione ambisce esplicitamente a vincere lo scudetto? Dalla risposta a questa domanda dipenderà la permanenza di A. Conte.
Aurelio De Laurentis, per comprensibili vincoli di bilancio e per suoi legittimi interessi economici, può darsi l’orizzonte Champions come obiettivo.

Nulla di scandaloso. Ma ci vuole chiarezza sugli obiettivi per evitare farse o lunghi tormentoni estivi.
Non è con dichiarazioni come quelle rilasciate la settimana scorsa (“La gente invidia Napoli e i napoletani. Nei prossimi anni ci divertiremo molto”) che si risponde ai problemi sollevati da A. Conte. E soprattutto ci venga risparmiata la barzelletta “io lavoro per i napoletani” (bilancio Filmauro 2024 docet).

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