Il presidente di Serie A all’evento de Il Foglio: «Pronte 5.000 multe nei confronti degli utilizzatori della pirateria. Entro il 30 aprile gli arabi decideranno sulla Supercoppa»

Ezio Maria Simonelli, presidente di Lega Serie A, è intervenuto dal palco de Il Foglio a San Siro, partendo dal ruolo della Lega nel mondo del calcio:
«Siamo soddisfatti della sintonia con Gravina e Figc. Ci lega anche un rapporto personale e una stima di lunga data, ricordiamo che la Lega ha avuto dall’assemblea di novembre quell’autonomia che chiedeva da tempo. Sicuramente, questo Gabriele (Gravina, ndr) lo sa, non ci sarebbe dispiaciuto avere la vicepresidenza e non l’abbiamo nascosto. Allo stesso tempo, abbiamo capito che ci sono degli equilibri e non ci interessa la penna sul cappello».
Simonelli: «Pronte 5.000 multe per gli utilizzatori della pirateria»
Le parole del presidente di Lega Serie A riportate da Tmw. Come procedono i lavori in Lega?
«Sono molto soddisfatto, trovo molta collaborazione da parte dei club. Naturalmente, quella che mi aspettavo dai 14 club che mi hanno eletto, con una maggioranza qualificata. Ma anche dagli altri, non oso dire tutti ma quasi tutti, sono allineati alla nuova maggioranza. C’è un’atmosfera che mi auguro possa durare a lungo».
La pirateria è un problema oggettivo?
«Sicuramente sì. La Lega si sta muovendo molto contro la pirateria, non solo contro chi manda via il segnale. Sono già pronte 5.000 multe nei confronti degli utilizzatori che verranno erogate a breve. Non è una gran multa purtroppo, sono 50 euro anche se con la recidiva si può poi arrivare a 10.000 euro. Vorremmo però incidere, lavorando con la Guardia di Finanza, sulla reputazione di chi riceve la multa, affinché non possa pagarla con il bollettino ma debba andare a pagarlo alla Guardia di Finanza. E poi vorrei collaborazione da parte dei club, a far passare un messaggio: se nell’etere c’è un segnale e lo capti illegalmente, non è una furbizia ma un reato. Con la collaborazione delle società vorrei lanciare una campagna che dica più o meno: ‘Sì, volevo comprare un centravanti, ma non è stato possibile’, pensando ai proventi sottratti dalla pirateria».
La Lega Serie A condivide l’idea di un commissario per gli stadi?
«L’abbiamo sollecitato, e lo stesso ministro Abodi ne ha riconosciuto più volte la necessità. Penso ai lavori per Milano-Cortina, che sono rimasti bloccati a lungo finché non è arrivato un commissario. Sicuramente questo snellirà l’iter. In passato ho parlato dello stadio della Roma: ci sarà nel 2028, bella cosa, ma hanno iniziato 15 anni fa a progettare. Non è possibile metterci tanto: significa che, quando lo penso, è già obsoleto. Abbiamo degli esempi di eccellenza, il Gewiss di Bergamo o il Bluenergy di Udine. Mi piace aggiungere che d’ora in poi la finale di Coppa Italia Primavera sarà sempre all’Arena Civica di Milano. Ieri c’era una presenza di pubblico inaspettata, dato che era mercoledì alle 15, ma bellissima. Se riusciremo a fare la finale nel fine settimana credo che ci sarebbe un pubblico fantastico».
«La finale di Coppa Italia Primavera è stato un esperimento riuscito anche sotto il punto di vista organizzativo? Sono molto soddisfatto e mi fa piacere che anche da parte della stampa ci sia una valutazione positiva, è stato un evento bellissimo in una cornice bellissima (Arena Civica “Gianni Brera” di Milano, ndr)».
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«Entro il 30 aprile gli arabi decideranno sulla Supercoppa»
Due squadre in lotta per lo scudetto, sei in corsa per la Champions: si è alzata la competitività del nostro campionato? «Questa è la testimonianza che il nostro calcio è affascinante proprio per la competitività di questo. Ricordo sempre che negli ultimi cinque anni hanno vinto quattro squadre, non è successo in nessuno altro campionato. Il Liverpool è avanti di tantissimi punti, il Bayern ha sostanzialmente già vinto il campionato, in Francia il campionato non esiste, l’unica è la Spagna dove c’è ancora competizione. In Italia non è bella solo la lotta al vertice, ma anche quella per la salvezza. Il nostro è un campionato avvincente, noi italiani lo apprezziamo molto, il mio obiettivo fare in modo che che sia apprezzato molto anche all’estero e stiamo lavorando su questo».
Il presidente Scaroni si è detto ottimista su San Siro. «Lui ha notizie di prima mano, se lui è ottimista allora lo siamo anche noi e siamo felici. Credo che ormai ci siamo».
Questione stadi in Italia.
«Le nostre squadre non possono vivere solo di ticketing, in tutto il resto del mondo il calcio è fatto anche di altro. I nostri stadi non sono quei luoghi accoglienti che troviamo altrove, recentemente ho fatto un giro negli stadi degli Stati Uniti per vedere le novità anche tecnologiche. Finché non avremo nuovi stadi non riusciremo a fare nuovi ricavi, finche non faremo nuovi ricavi non riusciremo a vendere meglio di come facciamo oggi i nostri diritti».
Sulla Supercoppa del prossimo anno. «Come sapete, entro il 30 aprile gli arabi hanno il diritto di scegliere se farla ancora con la formula a quattro squadre. Se dalla parte degli amici sauditi non ci dovesse essere una scelta di questo tipo, abbiamo comunque altre possibilità allettanti e interessanti per far svolgere la partita all’estero. So che è una cosa che ai tifosi non fa impazzire, dobbiamo prenderne atto, tutti i tifosi avrebbero voluto vedere il derby tra Inter e Milan a San Siro invece che a Riad, ma intanto c’è un aspetto economico da non sottovalutare che va a beneficio di tutto il calcio e non solo per chi partecipa alla finale, c’è un beneficio in termini di visibilità del nostro calcio all’estero e giocare queste finali all’estero fa appassionare gli stranieri al nostro calcio. Ricordiamo che la Supercoppa è iniziata proprio con delle partite all’estero».