ilNapolista

“Sport e Salute”: tre incarichi al giorno, 2.500 consulenze in due anni (L’Espresso)

L’inchiesta del settimanale sull’ex Coni Servizi dal governo Meloni: lo sport è al centro o è solo la foglia di fico per distribuire incarichi e rafforzare reti di influenza?

“Sport e Salute”: tre incarichi al giorno, 2.500 consulenze in due anni (L’Espresso)
Diego Nepi Molineris amministratore delegato di Sport e Salute

Tre incarichi al giorno, 2.500 consulenze assegnate nel giro di due anni, 83 milioni di euro pubblici spesi annualmente per sostenere questa macchina. Dietro un nome rassicurante come Sport e Salute, si nasconde una delle realtà pubbliche più prolifiche d’Italia in termini di esternalizzazioni. È la società erede dell’ex Coni Servizi, ed è oggi al centro di numeri che lasciano poco spazio all’interpretazione. Ne parla Sergio Rizzo in un articolo interessante su L’Espresso. Dalla nascita del governo Meloni, la società ha assegnato oltre 2.500 incarichi esterni. Una media che si traduce in quasi tre nuovi contratti al giorno, tutti pagati con soldi pubblici. «Non c’è società dello Stato che possa vantare un numero paragonabile» osserva l’Espresso.

Sport e Salute è una delle realtà più prolifiche d’Italia (Espresso)

Per difendere questa politica generosa di consulenze, l’azienda – spiega sempre l’Espresso – si rifugia dietro la propria missione istituzionale. L’ultimo bilancio dichiara la realizzazione di circa 800 progetti sportivi in ambiti sensibili come scuole, carceri e quartieri disagiati. Si fa anche riferimento alla Scuola dello Sport, che solo nel 2023 ha organizzato più di 70 corsi e seminari, coinvolgendo oltre 50.000 partecipanti. E poi c’è la progettazione di nuovi impianti sportivi in tutto il Paese: architetti e ingegneri sono richiesti per iniziative come la riqualificazione del centro sportivo Delphinia a Caivano, in provincia di Napoli.

Eppure, la società conta 502 dipendenti. Perché allora, come racconta l’inchiesta, ricorrere così frequentemente ad affidamenti esterni per funzioni che appaiono pienamente aziendali?

Un esempio, ripreso dall’articolo:

“Alcuni incarichi esterni sembrano tipici di funzioni aziendali, come la direzione esecutiva di “contratti d’appalto” riguardanti vigilanza, pulizie, arredi, antincendio… oppure l’attività “organizzativa, operativa e relazionale al percorso di re-branding e visual identity di Sport e Salute””.

La giustificazione ufficiale, ripetuta in molte assegnazioni, è la «carenza di organico interno» e l’“affidamento fiduciario”. Ma con mezzo migliaio di dipendenti, la carenza pare all’autore dell’articolo più una scusa che una reale emergenza. Il panorama dei beneficiari è variegato: ex atleti famosi, testimonials, ma anche figure dal profilo politico riconoscibile.

“In una platea così vasta di consulenze e consulenti al servizio di una società pubblica che si occupa di sport, si trovi di tutto. Molti sportivi famosi, alcuni impegnati come testimonial in iniziative sociali. Qualcuno magari accompagnato da un pedigree partitico, che con l’aria che tira non guasta mai”.

Tra i nomi citati c’è Juri Chechi, oro olimpico e già consigliere comunale, oggi presente nel Cda della società. Insieme a lui, altri personaggi vicini alla sfera politica della destra di governo. Il dubbio sorge spontaneo: lo sport è davvero al centro, o è solo la foglia di fico per distribuire incarichi e rafforzare reti di influenza?

ilnapolista © riproduzione riservata