Antonio non vuole mentire, nè tradire. Non c’è oggi per lui un’altra panchina ma i rumors di mercato sono tanti. Rifletterà, valuterà. Sceglierà.

Tra Conte e il Napoli è evidente che qualcosa si è spezzato (Corsera)
Il Corriere della Sera, con Monica Scozzafava, analizza e commenta le parole di Antonio Conte alla vigilia di Monza-Napoli:
Quando Conte è arrivato a Napoli — quattro scudetti in valigia, con due squadre diverse — gli è stato chiesto di vincere subito, con una squadra finita l’anno prima in rianimazione. Il generale di ferro, il ricostruttore di gruppi in disarmo (vedi Chelsea, portato dal decimo al primo posto), si è presentato come l’esperto chirurgo che sa dove mettere le mani. Ed effettivamente grazie anche a un mercato estivo da 150 milioni, il Napoli per 18 giornate è stato primo in classifica. Fra tante difficoltà tiene testa all’inter, può ancora permettersi di coltivare ambizioni scudetto. Conte non molla di un centimetro rispetto agli obiettivi possibili. Ma è evidente che qualcosa si è spezzato: «Dissi che il Napoli non doveva essere più un club di passaggio e invece non è stato così, Kvara ne è la testimonianza. Non vorrei più sbilanciarmi su promesse disattese. Non sono bugiardo». È stato un venerdì di passione a Castel Volturno, mentre De Laurentiis era a Capri. Antonio non vuole mentire, nè tradire. Non c’è oggi per lui una panchina diversa dal Napoli ma i rumors di mercato sono tanti. Rifletterà, valuterà. Sceglierà.
Tacchinardi: «Le parole di Conte? Mandano via Kvara, dicono che ti prendono uno e poi arriva Okafor. Non è corretto»
Alessio Tacchinardi, ex bandiera della Juventus, è intervenuto a “Tiki Tacco”, trasmissione de “Il Bianconero”, parlando delle ultime dichiarazioni di Antonio Conte, allenatore del Napoli, in conferenza stampa.
Le parole di Tacchinardi:
«Messaggio ogni tanto con lui per fargli i complimenti… Il Napoli contro l’Empoli ha fatto delle uscite palla bassa, sereni, senza pressione con l’Inter a sei punti che se perdi, o anche pareggi, sei a casa. Hanno giocato con una serenità, una personalità. Questo perché c’è un accentratore di pressione, di tensioni che sa lavorare, sa preparare le partite, sa fare uscire. Guarda il Napoli come gioca, Conte è il più forte che ci sia e non lo dico perché è mio amico, è un fenomeno.
Detto questo, l’ho sempre detto: è follia che a gennaio ti promettono un giocatore, ti mandano via Kvara, ti dicono che ne prendono uno e poi prendono Okafor. Non è corretto. E penso che questa dichiarazione fosse nel pentolone da tempo e adesso l’ha tirata fuori. Io quella cosa lì la sapevo. Se vuoi costruire devi avere un progetto e poi se ti dico una cosa è quella.
Non vorrei che questo possa disturbare l’ambiente tutto, perché c’è da lottare fino alla fine con l’Inter. Conosco Conte ma non conosco l’ambiente».