È il Napoli a scandire i ritmi della coppia. Se il Napoli non vince, silenzio stampa e divano separato. La sua frase d’amore è: “Mi fai battere il cuore come McTominay”

“Vita, amore e calcio: ovvero come convivere con un fidanzato che crede che il Napoli sia il nostro primogenito”
C’è chi organizza le proprie settimane in base agli impegni lavorativi, chi secondo l’oroscopo, e poi c’è lui: il mio compagno, che pianifica la nostra intera esistenza in base al calendario delle partite del Napoli. Secondo lui, la Serie A è un evento sacro, e Conte con la sua capigliatura discutibile è il vero ministro degli Affari Interni del nostro rapporto.
Tutto è iniziato con un innocente “stasera c’è la partita, ti dispiace se ci vediamo un po’ più tardi”. Poi siamo passati a “non possiamo andare a quel matrimonio, c’è Napoli-Juventus, capisci??”. Capisci?? No, amore mio, non capisco. Perché nessuna donna sana di mente vorrebbe perdere un ricevimento open bar per vedere undici uomini in pantaloncini correre tutti sudati dietro un pallone e soffiarsi il naso in quel modo.
La sua agenda è un misto tra un bollettino della Curva B e le tavole della legge di Mosè
• Sabato santo niente aperitivo, c’è Napoli-Monza.
• Domenica di Pasqua: non si parte fino a quando non finisce la partita dell’Inter.
È severamente vietato parlare prima del caffè che costituisce lo spartiacque tra il primo e il secondo tempo .
È vietato anche respirare dopo una sconfitta.
La cosa peggiore? Ha sviluppato un talento soprannaturale per trasformare ogni momento romantico in un pretesto per parlare di calcio. “Amore, sei la donna della mia vita da quando ci siamo messi insieme il Napoli va fortissimo”. Infatti abbiamo festeggiato con maggiore enfasi il terzo scudetto del Napoli che il nostro primo anniversario. “Amore mi fai battere il cuore come McTominay quando parte in contropiede”. E io lì, a chiedermi se devo essere lusingata o se chiamare un esorcista sportivo.
Eppure, c’è qualcosa di tenero in questa follia calcistica. C’è passione, dedizione, e una capacità sorprendente di piangere per un rigore sbagliato che supera di gran lunga quella mostrata quando ho avuto l’influenza intestinale.
Alla fine, abbiamo trovato un compromesso: io commento le pettinature dei calciatori e lui viene con me a vedere i film strappalacrime… ma solo se il Napoli ha vinto. Altrimenti, silenzio stampa e divano separato.
Così va l’amore nel regno azzurro: tra un battibecco, un fuorigioco e un bacio a tempo scaduto. D’altronde, l’unico triangolo che accetto è quello di un’azione ben costruita tra McTominay e Lukaku e la nostra pazienza di coppia.
Che dire :”Forza Napoli sempre e comunque …”