Il legale del Napoli sul procedimento aperto dopo i fatti di Napoli-Liverpool: «Il San Paolo è diverso da uno stadio della Groenlandia».
L’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli
Mattia Grassani, avvocato della Ssc Napoli, ha spiegato in diretta a Radio Kiss Kiss Napoli la situazione del club partenopeo e del San Paolo nei confronti della Uefa. Ricordiamo che dopo il match contro il Liverpool il Napoli è diventato oggetto di un provvedimento disciplinare Uefa per utilizzo di materiale pirotecnico e occupazione delle scale in alcuni settori dello stadio. Queste le parole di Grassani: «Gli ispettori della UEFA fanno rapporti molto dettagliati da cui dobbiamo difenderci. Dobbiamo fornire evidenze relative all’aiuto proposto alle forze dell’ordine, ma per le caratteristiche dello stadio non si può partire con zero episodi dall’inizio. Il Napoli ha ingaggiato 645 steward per il match con il Liverpool, abbiamo la lista delle figure messe a disposizione dal club».
La linea difensiva del Napoli e le possibili sanzioni: «Partiremo dal presupposto di una cultura sportiva e del tifo particolare. Assistere ad una partita al San Paolo o in Groenlandia non è la stessa cosa. Cercheremo di ricondurre il tutto ad un’atmosfera di festa e incoraggiamento. Per le vie di fuga, invece, parleremo di cultura sportiva. Escludo che lo stadio possa essere chiuso nella sua totalità, i fumogeni possono essere stati sparati per la festa e non con intenti violenti. Per le vie di fuga, speriamo in una sanzione pecunaria. Abbiamo ancora qualche giorno per presentare le nostre memorie difensive, non abbiamo sottovalutato niente, sono state impiegate le massime soluzioni di sicurezza. Aspetterei prima di parlare di sanzioni esemplari, il discorso è relativo solo a determinati settori, come le due curve. La decisione dell’Uefa può essere circoscritta ai settori che hanno mostrato queste criticità, ad esempio le curve».